di Andrea Pellegrino
Diverse decine di persone, aderenti a vari movimenti di disoccupati, sono state ascoltate ieri dal pm Stefania Buda nell’ambito dell’inchiesta su una presunta ipotesi di voto di scambio attribuita al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Si tratta dell’indagine scaturita dalla diffusione dell’audio (pubblicata dal quotidiano “Il fatto quotidiano”) di una riunione con numerosi amministratori locali della Campania avvenuta all’Hotel Ramada pochi giorni prima del referendum per la riforma costituzionale durante il quale De Luca rivolse l’invito a impegnarsi attivamente per la campagna per il Sì, stringendo l’ormai noto “patto della frittura”. Nelle settimane scorse erano stati sentiti alcuni presenti, tra cui lo stesso Franco Alfieri, citato da De Luca durante l’incontro e preso d’esempio, dal governatore come “campione delle clientele”. Ieri, invece, è toccato ai disoccupati, convocati in massa in Procura a Napoli. Appartengono, nello specifico, ai gruppi Banchi Nuovi, Coordinamento di lotta per il lavoro e Precari Bros. Ai testimoni è stato chiesto, a quanto si è appreso, se avessero ricevuto in vista del referendum promesse di assunzioni da parte del governatore in cambio del voto favorevole alla riforma. Alcuni rappresentanti dei disoccupati, che hanno promosso un sitin davanti all’ingresso della procura, hanno spiegato di non aver mai ricevuto promesse da De Luca, e che i movimenti si sono sempre schierati in maniera convinta per il no.