«È stata la più bella esperienza della mia vita». Con queste parole cariche di emozione, Tommaso Pellegrino lascia la guida del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Pellegrino, in qualità di commissario straordinario, ha convocato nella giornata di ieri una conferenza stampa durante la quale ha saluto gli operatori dell’informazione, colleghi amministratori e cittadini. Lascia dopo sei anni per la scadenza del mandato. Tanti i punti toccati durante l’incontro, molti dei quali anticipati a questo giornale in un’intervista esclusiva pubblicata la scorsa settimana.
«Sono stati sei anni difficili. Quando sono stato nominato e ho cominciato a lavorare – dice – il Cilento veniva confuso con altri territori, oggi abbiamo acquisito una dimensione autonoma e sono altri Territori a doverci rincorrere, questo è ciò che certifica l’Istat, inserendo il Cilento tra i primi tre brand italiani più conosciuti, non posso nascondere un pizzico d’orgoglio e tanta soddisfazione». Ci sono ovviamente anche dei lati più bui, ma Pellegrino vede anche quelli con un aspetto positivo: «Avrei voluto vedere il completamento di alcuni progetti che abbiamo avviato, che certamente potranno dare un contributo di crescita al nostro territorio, come la rete di Bike sharing, il piano del parco, che è in fase di ultimazione, il completamento dei parchi giochi nelle aree degradate e altro. Con due anni di pandemia che ha bloccato tutto è stato inevitabile che una parte degli obiettivi prefissati fossero slittati; oltre a considerare la palude burocratica, che, purtroppo, abbonda in Italia».
La conferenza stampa è stata occasione anche per parlare di futuro: «Non voglio indicare dei nomi per la mia successione – spiega – non è mio compito e risulterei di parte. Mi auguro, però, che chiunque verrà sia una guida eccellente e che lavori per la crescita del territorio. La mia speranza è che ci sia un commissariamento – conclude – perché c’è tanto da fare e non ci si può fermare».
Il totonomi
La sede vacante fa nuovamente impazzire il totonomi. Negli ultimi giorni, quello più forte era Marcello Feola, cilentano e dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, ma anche Giovanni Fortunato, sindaco di Santa Marina ed anch’egli di FdI, può dire la sua. Il terzo nome, che potrebbe essere la sorpresa, è Costabile Spinelli, già sindaco di Castellabate e personalità di spicco del Cilento. La sua figura potrebbe essere spendibile da Forza Italia qualora FdI sceglierà il presidente del Parco del Vesuvio, altro ente con sede vacante. Dato che il nome dovrà essere fatto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, col ministro Gilberto Pichetto Fratin, con ogni probabilità il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni andrà a destra. Il Decreto Legge Semplificazioni del 2020 ha superato il passaggio che vedeva il presidente della Regione dover presentare una triade di nomi dalla quale Roma avrebbe dovuto decidere. Il dicastero di Via Cristoforo Colombo dovrà decidere chi sarà il successore di Pellegrino. Sarà una nomina politica, come detto, e per il governo Meloni ci sono da incastrare varie caselle in tutta Italia. Tra qualche giorno, in ogni caso, ci saranno novità.