di Arturo Calabrese
Dopo il terremoto delle scorse settimane, non ci sono ancora novità sul Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e sul consiglio direttivo. Da parte del Ministero dell’Ambiente guidato da Gilberto Pichetto Fratin era arrivato un decreto secondo il quale il Parco e gli organi elettivi avrebbero dovuto votare per nuovi rappresentanti in seno al consiglio. Vulnus era la mancata considerazione della parità di genere.
Il 10 novembre scorso, durante una calda seduta presso il Centro per la Biodiversità, vennero eletti Rosario Carione, sindaco di Trentinara e grande vittoria dell’ex presidente Tommaso Pellegrino, Carmelo Stanzione, già sindaco di Centola e attualmente vicepresidente della Provincia di Salerno ma in scadenza, Domenico “Mimmo” D’Amato, sindaco di Petina, e Francesco Bellomo, consigliere di minoranza di Atena Lucana.
Le nomine ministeriali hanno premiato Costabile Spinelli, già sindaco di Castellabate ed attualmente co-coordinatore provinciale di Forza Italia, Luisa Maiuri, vicesindaco del primo e primo cittadino facente funzioni del centro di “Benvenuti al Sud”, la presidente regionale di Legambiente Maria Teresa Imparato per le associazioni ambientaliste e l’avvocato Maria Cetrangolo per l’Ispra. Per il responsabile del dicastero di Via Cristoforo Colombo, però, è tutto da rifare ma a distanza di quasi un mese dai fatti, non sono state convocate nuove elezioni e né ci sono decisioni dai vertici del Parco. Il presidente dell’ente di Vallo della Lucania Pino Coccorullo non è ufficialmente intervenuto nel merito, ma pare predichi calma ai suoi, in attesa di qualche accordo. A onor del vero, alla vigilia del voto circolava la voce di un accordo tra Fratelli d’Italia e Partito Democratico che avrebbe dovuto portare all’elezione di determinati nomi. L’entrata a gamba tesa dell’ex Pellegrino, però, avrebbe rotto le uova nel paniere e fatto saltare l’asse.
Grande sconfitto da quel voto è stato Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum, presidente della Provincia di Salerno e dell’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento. Il suo nome, che pare fosse quella Nicoletta Serra lanciatissima per essere candidata sindaco a Laureana Cilento in eredità di Angelo Serra, non è stato eletto. L’elezione, nonostante tutto, avrebbe potuto ricoprire quella quota rosa, semplicemente detta, che avrebbe portato il consiglio direttivo ad essere rispondente alle normative di legge che prevedono, per l’appunto, egual rappresentanza tra donne e uomini.