di Erika Noschese
Un tuono squarcia il silenzio assordante di una famiglia distrutta mentre copiosa cade la pioggia e bagna quei volti ricoperti di lacrime. Un dolore composto quello della famiglia e dei figli, Giovanni e Michele che ieri hanno salutato per l’ultima volta Paola Larocca, la 55enne residente a San Mango Piemonte uccisa per mano del marito con tre coltellate fatali, prendendo di mira gli organi vitali. La chiesa gremita quella del Sacro Cuore, in piazza Vittorio Veneto. Solo poche settimane fa il lutto per la perdita della nonna materna come ha ricordato Padre Guido Malandrino. «Oggi, con Paola voglio ricordare anche sua mamma, venuta a mancare poche settimane fa», ha dichiarato padre Guido che si rivolge proprio alla famiglia. «Paola ha saputo donare tanto bene alla sua famiglia, ai suoi cari e oggi siamo qui per rendere grazie, avvolti da questo immenso dolore ma dobbiamo ricordarci che il Signore ci guida, ci accompagna, chiede a noi di essere strumento di misericordia, di aprire i nostri cuori a lui – ha dichiarato il sacerdote nell’omelia – È un peso insostenibile, incomprensibile ma attraverso la logica della fede ci lancia un messaggio di tenerezza; il Signore non ci abbandona mai». Un’omelia straziante, incentrata attorno alla figura di Paola, al suo essere così buona e benvoluta da tutti. «Possa essere lei l’angelo della vostra famiglia, affinchè possa continuare ad amarvi, a gioire con voi per restituirvi il senso della vita, il rispetto, la tenerezza, la delicatezza che sono proprie non solo della donna ma di ogni uomo che ama Dio e il proprio fratello – ha aggiunto il sacerdote – Affidiamo con gratitudine questa donna alla misericordia del padre, lei che ha sofferto, ha vissuto momenti difficili nella sua vita possa oggi questo dolore essere lenito dalla misericordia della cara madre che oggi riposa in pace insieme a sua figlia». A salutare la donna le amiche della palestra che la donna frequentava: «Dolcissima Paola, la tua improvvisa scomparsa lascia un vuoto incolmabile nei nostri cuori. Il tuo sorriso ed il tuo entusiasmo continueranno ad alimentare il tuo ricordo nella nostra quotidianità. La tua essenza sopravviverà per sempre in ognuna di noi e nella memoria di quanti ti hanno conosciuto e amato», si legge sulla maglietta che hanno indossato con il volto sorridente della donna, vittima di femminicidio. Palloncini bianchi hanno accompagnato la bara, all’uscita dalla chiesa, accompagnata dai figli Michele e Giovanni, distrutti e ancora sotto chock per questa tragedia che non ha una risposta.