PAGANI. “Siamo di fronte ad una colossale truffa ai danni dei cittadini paganesi”. Non usa mezzi termini Emilio Toscano (nella foto) dell’associazione Progetto Comune riferendosi al ciclo della raccolta dei rifiuti in città che vive ancora una fase di emergenza. I cumuli dal centro sembrano spariti ma, per magia, spuntano nelle zone periferiche della città dove, con il sole di questi giorni, cominciano a decomporsi spargendo in giro un olezzo nauseabondo. “Con i nostri consulenti, abbiamo analizzato dettagliatamente il piano finanziario per la gestione dei servizi di igiene urbana votato dalla maggioranza Bottone lo scorso luglio. Viene fuori uno scenario che definire assurdo è dir poco. Come si sa, la redazione del piano finanziario è indispensabile per la determinazione del costo del servizio e, quindi, per la determinazione delle tariffe. Ebbene, la maggioranza Bottone aveva certificato il raggiungimento della soglia del 65% di raccolta differenziata entro la fine dello scorso anno. Chiediamo allora a che percentuale si è arrivati al 31 dicembre scorso. Inoltre, cosa ancora più grave, chiediamo all’amministrazione, in base a quale rapporto negoziale opera il Consorzio Sa1 sul territorio comunale. Bottone dovrebbe sapere molto bene, perché era sindaco facente funzioni che tra il Comune di Pagani ed il Consorzio di Bacino Sa1 non sussiste ad oggi – e questo sin dal 1° gennaio 2010 – alcun rapporto negoziale tra le parti che disciplini le attività ed i vincoli reciproci e, quindi, dovrebbe ben sapere che il servizio è svolto esclusivamente “ per ragioni di fatto” e nella forma del cosiddetto “ piè di lista”, aspetti ambedue che non solo violano l’ordinamento legislativo che regola l’affidamento dei servizi ma che, addirittura, pongono ambedue gli Enti interessati in una posizione “extralegem” con chiari risvolti di natura anche penale. Tanto lo si rileva dal fatto che, allorché il servizio ciclo di gestione dei rifiuti fu affidato al Consorzio di Bacino Sa1 con decorrenza 01.01.2009, giusto atto deliberativo di C.C. n. 1 del 31 gennaio 2009, si stabilì che il detto affidamento avesse durata pari a anni 1 e quindi con scadenza il 31 dicembre 2009. In tal senso si veda l’art. 7 della convenzione che testualmente recita: “ L’affidamento dei suddetti servizi decorre dalla data di sottoscrizione del presente atto e avrà efficacia per anni 1 (uno) prorogabile per un massimo di altri 2 (due) anni e comunque fino al passaggio dei servizi alle società provinciali come stabilito per legge o fino a quando non interverranno nuove disposizioni normative statali e/o commissariali che dovessero modificare il presente rapporto. Le parti convengono di rivedersi, entro il trenta novembre 2009, per valutare le modalità della sopra indicata proroga e, se la normativa vigente lo consentirà e previo comunque accordo tra le parti, per valutare la possibilità di trasferire al Consorzio l’intera gestione della tariffa compresa la riscossione”. Alla fatidica data del 30 novembre 2009, l’allora Sindaco Bottone non solo non incontrò il Consorzio di Bacino Sa1 ma non adottò mai alcun atto amministrativo di proroga del Servizio né “disciplinò le modalità ed i costi di una proroga dello stesso”, con la colpevole complicità di dirigenti, organo di revisione, collaboratori della Commissione Straordinaria”. Ora la questione potrebbe far registrare nelle prossime ore una presa di posizione da parte dell’Amministrazione e del sindaco finito sotto attacco.
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