Pagani: Fondazione Carminello ad Arco, Gaito replica alle accuse lanciate - Le Cronache
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Pagani: Fondazione Carminello ad Arco, Gaito replica alle accuse lanciate

Pagani: Fondazione Carminello ad Arco, Gaito replica alle accuse lanciate

di Marco Visconti
Il presidente della Fondazione Carminello ad Arco, dottor Nello Gaito, risponde ai consiglieri comunali di opposizione, rispettivamente Santino Ruggiero e Anna Rosa Sessa, e all’avvocato Marco Croce, quale membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Carminello ad Arco, in merito allo statuto della Fondazione che è stato modificato. Premette Gaito, «sin dalla mia nomina a componente del consiglio di amministrazione dell’attuale Fondazione Carminello ad Arco, avvenuta in data 28 giugno 2008, ho profuso le mie migliori energie per ricostruire la documentazione dell’ente, quindi la storia degli accadimenti, i quali hanno interessato la vita della Fondazione all’atto della sua costituzione, per volontà del conte Pignataro, quando si chiamava “Conservatorio Carminello”. L’enorme lavoro svolto mi ha consentito di fare una completa ricognizione del patrimonio immobiliare della Fondazione, potendo rilevare l’avvenuta vendita di numerosi beni oltreché l’occupazione sine titulo da parte di terzi, molti terreni di proprietà dell’ente. Oggi, al termine del mio mandato, posso affermare che tutti i conduttori di terreni di proprietà della Fondazione hanno un regolare contratto di locazione. Il lavoro più impegnativo è stato, tuttavia, la ricostruzione del “tesoro nascosto della fondazione”. Il precedente consiglio, infatti, nonostante le mie innumerevoli sollecitazioni, non ha mai consegnato l’inventario delle opere quindi solo grazie a una capillare attività di ricerca, e non senza difficoltà, sono riuscito a predisporre un dettagliato inventario delle opere d’arte ancora ricadenti nella proprietà della Fondazione, seppure in uno stato di profondo degrado, nonché di quelle numerosissime che non appartengono più all’ente. Lo spirito di servizio che ha sempre contraddistinto il mio mandato mi ha portato a ricercare soluzioni volte a tutelare i beni, mobili e immobili, di proprietà della Fondazione. Per più di 2 anni, durante le sedute di consiglio, ho evidenziato la necessità di predisporre un nuovo statuto che regolamentasse la gestione della Fondazione con regole più stringenti che ne tutelassero i beni, impedendo eventuali future scelte gestionali a danno dell’ente». Gaito fa chiarezza sul motivo per il quale ha modificato lo statuto, «prima di elaborare la mia proposta di statuto – peraltro oggi imposta anche dalla riforma del codice del terzo settore – ho letto con attenzione gli statuti che nel tempo hanno regolamentato la vita dell’attuale Fondazione Carminello ad Arco e, in particolare, quelli predisposti su richiesta dell’avvocato Giovanni Tortora, dal vescovo Mangino e dal prefetto di Salerno. Il nuovo testo che, dopo lunga valutazione, è stato sottoposto, nel mese di febbraio 2023, all’approvazione del consiglio e che oggi è oggetto di critiche da parte di chi non conosce il suo intento, rafforza la mia convinzione che le regole stringenti introdotte costituiscono un atto dovuto per salvare il patrimonio della Fondazione e che la città di Pagani merita di avere dopo decenni di voluto oscurantismo. Infatti l’atto stabilisce che il patrimonio, mobiliare e immobiliare della Fondazione è vincolato, quindi non può essere venduto. Tale disposizione, già prevista in passato, era stata, invece, cancellata nel precedente statuto. Il precedente statuto aveva soppresso la figura del revisore legale, lasciando così che il consiglio di amministrazione potesse gestire un patrimonio di diversi milioni di euro, senza che la relativa attività fosse sottoposta al necessario vaglio di un organo di controllo. Il nuovo statuto ha riscritto questa importate regola, inserendo le figure del revisore legale e dell’organo di controllo collegiale, in ottemperanza a quanto previsto per legge. L’attuale modifica statutaria ha introdotto l’assemblea tra gli organi della Fondazione. La presenza di un’assemblea che approvi il bilancio e che promuova l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori, insieme all’organo di controllo, presidia l’osservanza dello statuto e del rispetto delle finalità dell’ente da parte degli amministratori, pertanto l’adeguatezza dell’assetto organizzativo. Sono state inserite le massime autorità del territorio come soci di diritto dell’assemblea: il prefetto di Salerno, sindaco del comune di Pagani e vescovo della diocesi di Nocera-Sarno». In merito a quanto detto dai consiglieri di opposizione nei riguardi di Gaito, «modificare lo statuto solo per rimanere in sella per altri 5 anni», quest’ultimo precisa, «non è previsto nessun ruolo per la mia figura di presidente uscente». Continua a parlare dello statuto, «alle ulteriori modifiche previste dal codice degli enti del terzo settore, si aggiunge la modifica della modalità di nomina dei componenti del consiglio di amministrazione. La modifica trae spunto dallo statuto che il prefetto di Salerno, il Ministero dell’Interno e il Consiglio di Stato avevano introdotto nel testo approvato il 3 gennaio 1918». Continua, «il principio ispiratore della modifica è che il consiglio di amministrazione della Fondazione non può avere maggioranze già precostituite che potrebbero, come facilmente immaginabile, portare a scelte non conformi alle finalità e all’interesse della Fondazione. L’attuale variazione, invece, consente di conservare la memoria storica della precedente gestione e soprattutto non consente di avere maggioranze che siano precostituite ma che invece si formano di volta in volta in ossequio e nel rispetto delle varie presenze». Conclude, «nel ribadire che le citate modifiche statutarie rispondono alla finalità di adeguare lo statuto della Fondazione Carminello ad Arco alle vigenti disposizioni di legge per salvaguardare il patrimonio dell’ente ed evitare eventuali dissennate future gestioni, ritengo doverosa questa mia dichiarazione, per onore di chiarezza e verità, a fronte delle dichiarazioni fuorvianti che in questi giorni si leggono sulla stampa locale. Sarà mia premura di condividere lo statuto con diversi soggetti istituzionali».