Padula, la Santanchè fiuta la trappola e diserta - Le Cronache Ultimora

Di Antonio Manzo

C’è il commissario-manager pronto ad essere nominato per privatizzare la Certosa di Padula,  ma non c’è il ministro Santanchè che avrebbe, inconsapevolmente, dovuto “benedire” l’arrivo del manager. “Dovrà essere scelto con meritocrazia e non dalla politica” annuncia l’interessato che arriva con abito privato appena confezionato con lembi di copertura pubblica a paravento dell’operazione privatizzazione. A Padula, ieri mattina, in Certosa c’è la platea molto folta di amministratori locali in attesa del ministro che sarebbe entrata dall’ingresso principale e non dalla scala mostro di ferro che deturpa il monumento nazionale. “È un obbrobrio che rimuoveremo” disse l’ex ministro Sangiuliano. La scala di ferro-mostro è ancora lì, al posto suo che sfregia il monumento. A pochi chilometri di distanza, a Paestum, nelle stesse ore di attesa inutile del ministro Santanchè si inaugura una mostra del turismo, ben nota e accreditata nel mondo, per immaginare una ipotetica gestione commissariale del parco archeologico di Paestum. Silenziosi, commossi e plaudenti gli amministratori erano presenti anche all’annuncio dell’ex ministro Sangiuliano. Lo disse in compagnia del direttore dei beni culturali Massimo Osanna che sta facendo ancora i conti dello scempio della mastodontica scala di ferro da rimuovere, costata milioni di euro, per evitare che il danno erariale sia accertato dalla Corte dei Conti. Ieri mattina nessuno ha visto la scala di ferro mostro. Né i sindaci del vallo di Diano, a partire da quello di Padula, tutti muti e  silenziosi sul destino della Certosa nelle stesse ore in cui a Paestum, pochi chilometri, viene inaugurata la Borsa Mediterranea del Turismo ormai avviata alla 26 edizione. Quindi esperienza stagionata e credibile e che potrebbe perfino essere un autorevolissimo passe-partout per una ipotetica ma di questi tempi non improbabile commissariamento privatistico del tesoro dei Templi con labili presenze pubbliche onde giustificare l’intervento dei privati. In poche parole il sistema per la Certosa di Padula, così come annunciammo nei giorni scorsi. In pochi mesi si è passati dalla proposta di una gestione autonoma  del complesso monumentale certosino, il più grande d’Italia, all’annuncio gaudente di nuovi fondi governativi al parco archeologico di Paestum e Velia alla certosa di Padula godendo per “un opera senza precedenti per l’inettitudine dei vecchi governi a guida pd”. A Padula c’è lo show del commissariamento con  la presentazione del “Modello Culturitalia”, l’idea progetto presentata lo scorso anno in audizione alla Camera dei Deputati, da cui è nato l’articolo 31 della legge Made in Italia “Promozione dell’Italia o di parti del suo territorio nazionale come destinazione turistica”. L’evento si è inserito all’interno del percorso di promozione avviato dall’Amministrazione Comunale e dagli assessorati al Turismo e alla Cultura del Comune di Padula, attraverso l’attuazione dell’Accordo per la valorizzazione e la gestione integrata del grande attrattore culturale sito Unesco Certosa di San Lorenzo e del Sistema Museale di Padula, siglato a giugno scorso tra la Sindaca Michela Cimino e il Direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura, Massimo Osanna. All’iniziativa, organizzata da Federcomtur & Culturitalia CooltourItaly, sarebbe dovuta essere presente il ministro Santachè.

Nei giorni dell’Italia spiata e con la cybersicurezza violata ovunque arriva a Padula un parlamentare segretario della Camera presidente  intergruppo Sicurezza Informatica, Alessandro Colucci, per spiegare la destinazione pilota del primo sistema delle interazioni pubblico-private che ne caratterizzano le peculiarità e le potenzialità. Eccola, la motivazione politica del commissario-privato per la Certosa da conquistare per la “Sostenibilità, ambiente, sicurezza, identità e territorio col sistema turistico di destinazione”, a cura di Culturitalia ed Ente Proloco Italia. Manca la transizione energetica, per essere alla moda. Il tema è stato affrontato da esperti del settore e rappresentanti delle organizzazioni impegnate nelle attività di promozione turistica territoriale.  La giornata si è conclusa con una visita alla Certosa ma ben distante dalla visione della scala di ferro mostro da rimuovere.

A tal proposito proprio da Padula partirà, nelle prossime ore, un appello firmato da anche da autorevoli firme del panorama artistico e non solo a tutela della Certosa patrimonio Unesco per l’umanità. L’appello sarà inviato innanzitutto al presidente ella Regione Campania Vincenzo De Luca per ostacolare il tentativo di privatizzazione con la realizzazione di un sistema turistico di destinazione con la figura del manager di destinazione così lo chiamano per superare la competenza della Regione in materia di turismo. L’Osservatorio per il Paesaggio solitario nella battaglia per la Certosa avrà alleati impensabili, pronto a mostrare all’Italia la decadenza del monumento certosino che negli anni d’oro la Certosa ospitò il concerto di Katia Ricciarelli, quello della famosa cantante lirica Kaiba Kabaivanska. Non c’era ancora le tre corsie per Padula, tant’è che è stato in ritardo ”zuccherino” per i sopraggiunti impegni negli anni dei matrimoni privati con i neomelodici nella Certosa delle Cerimonie.