La grande musica riparte dal tempio di Nettuno attraverso la bacchetta di Riccardo Muti e della sua Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”, che contra tra le sue fila tre cornisti del salernitano, Paolo Reda, GianPaolo Del Grosso e Giovanni Mainenti
Di Olga Chieffi
Sarà dedicato a Khaled al-Asaad, l’archeologo e direttore del sito di Palmira decapitato dall’Isis il 18 agosto 2015, e a Hevrin Khalaf, attivista curda ammazzata nel Rojava lo scorso anno, il concerto per la Siria ‘Le vie dell’Amicizia’ in programma domenica 5 luglio nel sito archeologico di Paestum in provincia di Salerno. Si tratta di un concerto-evento diretto da Riccardo Muti alla testa dell’orchestra giovanile Luigi Cherubini e della Syrian Expat Philharmonic Orchestra che eseguiranno la Sinfonia n°3 in Mi Bemolle maggiore op.55, detta l’Eroica di Ludwig van Beethoven. Ieri mattina, il Maestro ha inviato un video messaggio all’uditorio di Palazzo Santa Lucia, ove ospiti del governatore Vincenzo De Luca, Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum e Velia, ove si svolgerà il concerto, Antonio De Rosa, sovrintendente del Ravenna Festival, il Sindaco di Capaccio-Paestum Franco Alfieri e Andrea Prete, Presidente della Camera di Commercio di Salerno, hanno presentato il concerto. “Veniamo a Paestum proseguendo il cammino delle Vie dell’Amicizia iniziato tanti anni fa in una Sarajevo martoriata dalle bombe. Veniamo con l’esecuzione dell’Eroica di Beethoven, con quella marcia funebre che rispecchia il nostro stato d’animo per i massacri fatti contro la cultura e mi riferisco a Palmira, gemellata con Paestum, sottolineando, così, il nostro rapporto con la Siria. Penseremo a due personaggi – ha detto Muti – come Hevrin Khalaf, donna curda massacrata e che vive ancora nel nome di tutte le donne che soffrono per violenza e stupri e vengono uccise. Portiamo un messaggio di amore e non mai di dimenticanza, e vogliamo dedicare il concerto anche a Khaled Al Asaad, direttore di Palmira barbaramente decapitato per aver voluto difendere fino in fondo il Museo”. “Il concerto di Paestum – ha terminato il direttore d’orchestra – ha un significato profondo che sottolinea il concetto di amore e fratellanza nei confronti di un Paese che abbiamo visitato. Tanti anni fa ero a Damasco e ho avuto la possibilità di lavorare con i giovani musicisti siriani nella prova di una sinfonia di Tchaikovski. Non so se quella orchestra esiste ancora, non so se esiste ancora il conservatorio che era appena stato costruito. Però siamo fieri di aver incorporato alcuni musicisti che provengono dalla filarmonica siriana espatriata che si esibiranno con noi, secondo la tradizione di chiedere a musicisti giovani di luoghi martoriati di unirsi a noi, in segno di speranza e di un futuro di pace”.
Il concerto dell’ orchestra Cherubini che schiera tre corni nati nel salernitano, Paolo Reda, GianPaolo Del Grosso e Giovanni Mainenti, è il primo prestigioso evento che la provincia di Salerno ospita dalla fine del lockdown, grazie alla Regione Campania in sinergia con la Camera di Commercio di Salerno, in collaborazione con il Ravenna Festival, il Comune di Capaccio, il parco archeologico di Paestum e Velia e con la Scabec, che si occuperà dell’organizzazione generale, della promozione e della comunicazione. Abbordabile il costo dei biglietti, in vendita da domani, che varia dai 20 ai 50 euro, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza. Tecnico l’intervento del Presidente della Camera di Commercio di Salerno, Andrea Prete, il quale ha illustrato le modalità secondo cui poter partecipare all’evento in massima sicurezza. “Il concerto non è solo un evento di altissima qualità artistica – ha quindi affermato il Sindaco di Capaccio Franco Alfieri – ma anche un’occasione concreta di solidarietà con un popolo, quello siriano, la cui tragedia viene troppo spesso dimenticata. Per tutte queste ragioni, la nostra Amministrazione comunale ha sostenuto e sostiene il progetto con grande convinzione”, “E’ un gradissimo evento di cultura, dal valore straordinario, un concerto per la speranza, per la pace, per l’umanesimo, dedicato a due figure straordinarie”, ha affermato il governatore Vincenzo De Luca, ricordando il gemellaggio tra il sito di Palmira, distrutto dall’Isis durante la guerra civile siriana, e quello di Paestum. “Tra quei templi – ha ricordato il presidente della Regione – si respira un clima di religiosità unico per il nostro Paese. Lo scorso anno Ezio Bosso fu a Paestum e rimase incantato dall’atmosfera che si respira nel sito”. “Il grande maestro Riccardo Muti – ha sottolineato il direttore del parco archeologico di Paestum Gabriel Zuchtriegel, che è anche un valido pianista – sarà tra i templi, è un’emozione fortissima, anche pensando alla grande sensibilità che ha sempre dimostrato per gli aspetti sociali che ruotano attorno alla musica e alla cultura. Abbiamo voluto osare con l’organizzazione di questo concerto che si terrà all’ombra del tempio dedicato al dio Nettuno, forse anche al dio Apollo, che era sia il dio della musica che quello della medicina, che del sole, della poesia e delle arti, della saggezza e della profezia, legato fortemente all’Oriente, un luogo che diventa simbolo di unione, di interconnessione dal centro che da sempre lo è stato, il Mare Nostrum. Siamo stati tra i primi siti culturali a riaprire gia’ il 18 maggio. Non lo abbiamo fatto guardando al nostro beneficio economico: abbiamo creduto fortemente che fosse importantissimo dare un messaggio di speranza e rilancio per la Campania e per l’Italia, dire che la cultura c’è e che può contribuire al rilancio economico del Paese – ha continuato Zuchtriegel – A visitare il sito sono soprattutto persone del territorio, per il momento mancano i turisti stranieri, che rappresentavano la metà del nostro pubblico. Per Paestum è stata la chiusura più lunga dalla seconda guerra mondiale. Per tornare alla normalità ci vorrà del tempo, ma lavoriamo perchè questo sito archeologico vuol dire tanto anche per l’economia del territorio e per i tanti lavoratori, come le guide turistiche, che sono fondamentali per i luoghi della cultura. Paestum guarda in prospettiva ed ha ampliato le offerte soprattutto per i bambini: sono sospese le attività didattiche – dice il direttore del sito – ma abbiamo riaperto il parco giochi a tema archeologico promosso con Legambiente, perchè i bambini stiano insieme all’aperto, giocando in sicurezza, e pensando ai ragazzi autistici a cui è rivolta l’iniziativa “Un tuffo nel blu”. “Ci siamo anche quest’anno, nonostante l’emergenza Covid – ha spiegato Antonio De Rosa, sovrintendente del Ravenna Festival – con protocolli sicurezza molto rigorosi, dal controllo degli accessi al divieto di assembramenti, dall’obbligo di indossare le mascherine e di igienizzare le mani al controllo della temperatura corporea. Questo progetto, la cui scintilla è venuta da una chat creata da Rosanna Purchia, il 12 marzo, arriva a Paestum e sarà un importante tassello della “Campania sicura”.