Il 17 gennaio, “ci saranno gli accertamenti tecnici non ripetibili del dispositivo iPhone intestato ad uno degli indagati presso gli uffici Ros carabinieri, Reparto indagini telematiche, siti in Roma”. Ad annunciarlo Dario e Massimo Vassallo, fratellii del sindaco pescatore Angelo, e rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Angelo Vassallo. “La Procura Antimafia di Salerno e l’Arma dei carabinieri, senza sosta, lavorano sul materiale sequestrato il 27 luglio 2022 ai nove indagati implicati a vario titolo nell’uccisione di Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica. Sono coinvolti – affermano Dario e Massimo Vassallo – uomini delle istituzioni. Questa indagine è stata inquinata da depistaggi istituzionali sin dal primo giorno. Lo denunciamo da sempre. Abbiamo rischiato che l’inchiesta finisse in prescrizione, ci siamo mobilitati, scuotendo le coscienze di tutta Italia. Oggi, quella verità che noi ricerchiamo e stimoliamo da anni, sembra concretizzarsi”. Angelo, sostengono i fratelli, era “un uomo dello Stato”. “Con la sua uccisione, è stato ucciso lo Stato. Il suo delitto – ancora Dario e Massimo Vassallo – non può restare impunito, come spesso accade per le vittime di mafia. Dopo più di dodici anni dal delitto di nostro fratello, non siamo però più disposti ad aspettare ancora perché si abbiano verità e giustizia. Ribadiamo la nostra fiducia nella Procura di Salerno e siamo certi che la Procura farà di tutto affinchè la verità venga alla luce”. “Alla Procura Antimafia di Salerno e all’Arma dei carabinieri, che hanno ridato slancio alle indagini, impegnate in questa ricerca così complessa della verità, esprimiamo tutta la nostra gratitudine – proseguono Dario e Massimo – Le mafie e la corruzione devono essere combattute ogni giorno, non possiamo abbassare la guardia mai. La vita stroncata di Angelo merita giustizia. È stato ucciso un uomo, è stato ucciso un sindaco, è stata uccisa una persona perbene, per i suoi ideali, per difendere il suo Paese dalle infiltrazioni criminali e dal malaffare. I nostri giovani devono tornare a recuperare la fiducia nella legalità e nelle istituzioni. Il bene alla fine prevale sul male, dobbiamo unirci contro ogni forma di malaffare. Dobbiamo liberare la nostra terra da questa cappa di omertà. Per la Fondazione, quella di domani potrebbe rivelarsi una giornata storica. Le mafie e il potere criminali non sono invincibili, come sottolineava il giudice Giovanni Falcone”.
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