di Andrea Pellegrino
Avrebbe dovuto essere il centro di eccellenza dell’odontoiatria in provincia di Salerno e non solo. Un punto di riferimento per gli studenti della facoltà di medicina dell’Unisa ma, come spesso accade, purtroppo, il progetto è rimasto sulla carta. Dal 2015 ad oggi si sono sprecate solo sedute di consiglio d’amministrazione dell’Università di Salerno, e inchiostro per i verbali. All’atto pratico non si è mossa foglia. Alla base mancherebbe la convenzione attuativa del protocollo d’intesa stipulato il 3 febbraio del 2016 per la realizzazione del nuovo edificio per la sede del polo odontoiatrico all’interno dell’ospedale “Fucito” di Curteri. Un protocollo d’intesa firmato all’epoca dall’Ateneo, dall’Azienda ospedaliera “Ruggi d’Aragona” e dal Comune di Mercato San Severino. Comune che poi si sarebbe tirato indietro per quando riguarda l’esborso di risorse economiche. Secondo i conti, l’ente comunale avrebbe dovuto destinare 179mila euro per la sistemazione delle aree esterne e contigue alla struttura. Spesa poi – sempre sulla carta – accollata in parti uguali tra l’Università e l’azienda ospedaliera. Ma al di là delle buone intenzioni, mancherebbero i consequenziali atti pratici che porterebbero, così, alla realizzazione dell’atteso polo odontoiatrico. Al momento gli studenti fanno capo alla struttura di via San Leonardo di Salerno, la stessa che, secondo le promesse del governatore della Campania Vincenzo De Luca, dovrebbe essere completamente rifatta in altro luogo. Ma mentre il medico studia, è il caso di dirlo, il malato muore. Non fosse altro che lo stesso “Curteri” di Mercato San Severino attende una nuova collocazione, a partire proprio dalla realizzazione del polo odontoiatrico. Non va meglio neppure per le altre strutture ospedaliere, collegate al “Ruggi d’Aragona”. A partire dal “Santa Maria dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni fino al “Da Procida” di Salerno, passando per il plesso strategico di Castiglione di Ravello in Costiera Amalfitana. Il tutto mentre si tagliano nastri e si buttano promesse.