Doppio appuntamento per l’Orchestra Orpheus diretta da Raitcho Hristov, ieri nella Chiesa di Sant’Anna a Sala Consilina e questa sera, alle 19,30 nell’Auditorium “Carlo Pisacane” di Sapri
Di Olga Chieffi
Nel lunghissimo carnet di concerti di questo intenso periodo natalizio desideriamo segnalare un doppio concerto internazionale, che è stato affidato alla Orpheus Chamber Orchestra di Pernik, diretta da Raitcho Christov. Ieri sera, i 13 musicisti bulgari si sono esibiti a Sala Consilina, nella Chiesa di Sant’Anna, ospiti degli “Amici della musica del Lagogrenese” e del “Centro Studi Musicali del Vallo di Diano”, mentre oggi, alle ore 19,30, l’appuntamento è sul palcoscenico dell’auditorium “Carlo Pisacane” di Sapri un evento promosso dall’Associazione “Antonio Vivaldi”. L’orchestra proporrà il Concerto Grosso in Sol minore Fatto per la notte di Natale, op.6 n°8 di Arcangelo Corelli. Il maestro romano mette tutta la sua fantasia in questa composizione che costituisce indubbiamente il punto culminante nella parabola della sua produzione, rimanendo l’esempio più splendida della forma barocca del concerto grosso italiano, definitosi intorno alla fine del ‘600 proprio per merito di Arcangelo Corelli, grazie al suo perfetto equilibrio espressivo e a quella libertà e scioltezza di eloquio tipici del nostro barocco. Il chitarrista Daniele Aiello, quindi, salirà alla ribalta eseguendo il concerto in La Maggiore op.30 per chitarra e orchestra composto da Mauro Giuliani nel 1808. La pagina è permeata da una grazia che è inevitabile definire mozartiana, evidente già nella ampia introduzione orchestrale, e a Mozart rimanda anche l’arte dei contrasti, non soltanto quella canonica tra l’elegante primo tema e il secondo, che sembra provenire direttamente dall’ambito dell’opera buffa; ma in particolare l’interpolazione continua di piccole ombre espressive, una tenue increspatura simile a quelle che raramente mancano anche opere mozartiane apparentemente più serene. La serata prevede poi, l’esecuzione della Serenata in Mi Minore per Archi di Sir Edward Elgar. Articolata in tre brevi movimenti, questa composizione giovanile sembra unire la chiarezza ritmica dell’antica tradizione italiana al calore espressivo della Serenata di Cajkovskij, alternando momenti sereni ad altri più introspettivi e malinconici. Dopo il luminoso e, a tratti, agrodolce Allegro piacevole, il Larghetto centrale denota un’eleganza di scrittura e una vena malinconica che già si avvicinano a certe caratteristiche della produzione più matura. Anche l’Allegretto conclusivo, con il suo contrappunto discreto e riservato, sembra ripensare al passato con una punta di malinconia. La Serenata emana così il fascino di quelle opere che sentono di essere arrivate al con ne di un’epoca, quasi a esprimere la nostalgia di chi stringe in mano per l’ultima volta un bene che sembra irrimediabilmente perduto. A Sapri si continuerà con la virtuosistica Pizzicato polka, una spettacolare vetrina per gli archi e uno scatenato Raise Galopp. Finale affidato al celeberrimo Waltz dei pattinatori di Emile Walteufel, con l’orchestra volteggiate sulla lama affilata del pattino. A Sala Consilina, invece niente musica “natalizia”, ma la scelta è caduta sull’Andante lirico per archi di Max Reger datato1898. L’ellittica dolcezza con cui il pezzo si apre, il nobile ‘solo’ di violoncello e l’inattesa incertezza armonica che precede il finale, fanno di questo Andante un piccolo gioiello. La confessione trepidante di un uomo che si affaccia all’età matura.