di Antonio Iovino
Notizie che narrano orribili storie di violenza nei confronti delle donne sono quasi all’ordine del giorno. Atti odiosi e vergognosi commessi da “uomini” (se così posso essere definiti) che rovinano e distruggono vite innocenti perché, probabilmente, convinti di essere superiori. Fortunatamente esistono anche Uomini degni di questo appellativo che difendono a spada tratta il gentil sesso: è il caso, questo, del salernitano Fortunato Cipriano, economista, produttore, attore, regista autore, social media manager, nonché ideatore del progetto “Non alzo le dita (sulle donne che rifiutano in amore)”.
Quando e come nasce questo progetto?
«N.a.l.d, Non alzo le dita (sulle donne che rifiutano in amore) è stato lanciato sul web nel maggio del 2017 raggiungendo un buon successo grazie ad alcuni video che hanno superato le 120.000 visualizzazioni».
Di chi è stata l’idea iniziale e con chi porta avanti questo progetto?
«N.a.l.d è un progetto creato per il web da parte di alcuni professionisti del settore. L’idea è partita da me, Fortunato Cipriano. Ho sempre amato esorcizzare con autoironia quelli che in Campania chiamiamo “pali”, in Emilia chiamano “vetri di banca”, in Sicilia “spigoli” ed a livello nazionale sono riconosciuti come i famigerati “due di picche”. Insieme a me operano: Maurizio De Angelis, vincitore per due volte del Premio Troisi come autore comico, Andrea Fortunato, geniale regista, fotografo ed esperto di tecniche di montaggio, l’attrice-ballerina Valeria Laino, poliedrica artista, Sergio Silvestri, vincitore di molti premi nazionali di cabaret tra cui “Premio Alberto Sordi”, “Premio Totò” e “Cabareboli”, ed un esperto di social media management e comunicazione».
Qual è l’esigenza primaria di questo progetto?
«N.a.l.d nasce come risposta alle richieste che le istituzioni, sempre più frequentemente, rivolgono agli uomini non violenti affinché si «facciano avanti» per contrastare le discriminazioni e le violenze contro le donne».
Con quali iniziative, il progetto N.a.l.d., si muove sul territorio?
«N.a.l.d., in meno di un anno e mezzo, ha ricevuto 4 patrocini (Comune di Salerno, Regione Campania, Consigliera di Parità della Regione Campania e Ministero del Lavoro e delle politiche sociali), è intervenuto tra i relatori in convegni ed ha partecipato a corsi di formazione per le scuole medie e superiori (in tutta Italia). “Non alzo le dita”, nasce infatti con il presupposto che un uomo debba essere educato sin da piccolo ad accettare il rifiuto senza drammi ed atteggiamenti che diventano lesivi per altri».
N.a.l.d. è presente su vari social come Facebook e YouTube. Che contenuti predilige per comunicare con i suoi utenti e come cerca di ampliare la sua utenza?
«N.a.l.d. usa video e post comici. Fiorella Mannoia suggerisce in una sua canzone di ricordare che “l’ironia ti salverà la vita”. Oltre a sottolineare il dramma di relazioni di coppia finite tragicamente, bisogna parlare degli uomini che hanno accettato i rifiuti riuscendo a sorridere».
Siamo nel 2018 e purtroppo notizie che raccontano di atti violenti nei confronti delle donne sono all’ordine del giorno. Perché? Come si può sconfiggere definitivamente questa orribile situazione?
«Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All’umanità che ne scaturisce” come suggerì Pierpaolo Pasolini. Io come salernitano puro aggiungo che quando le ragazze Ti dicono “no”, “ci devi stare” (citazione dei Neri Per Caso)».
Infine, quali sono gli obiettivi per il futuro?
«Portare in classe, sin dalle scuole elementari, tre nuove materie: empatia, tenerezza e gentilezza. Il violento dopo un amore, non sa mettersi nei panni degli altri, crede che la tenerezza si un limite e manca di gentilezza ed educazione. In cantiere c’è un progetto che porterà N.A.L.D. a costruire video per i social aventi come protagonisti, autori e registi, i ragazzi nelle scuole».
Antonio Iovino