Nocera Inferiore/Scafati. Un solo processo, a capo di due inchieste, per truffe presunte e consumate ai danni dell’ente previdenziale con la simulazione dei rapporti di lavoro per ottenere soldi. Reati commessi tra il 2017 e il 2019. Venti imputati con alcuni dei responsabili che figurano in entrambi i filoni. Nel mirino, per la tranche degli 11 coinvolti ci sono titolari di società che si sarebbero prestati a far comparire gli indagati quali lavoratori dipendenti, al fine poi di ottenere dall’istituto previdenziale contributi, maternità, disoccupazione e altro. Le operazioni partirono per mano dei carabinieri, sollecitati dagli ispettori del lavoro e dai funzionari dell’ente previdenziale, i quali arrivarono all’Agro nocerino scoprendo strani movimenti tra Nocera Inferiore, Superiore, Scafati e Sarno. Alla fine delle indagini, emerse che un 73enne scafatese (già implicato in un’altra vicenda di presunte truffe all’ente previdenziale) era tra i promotori della truffa. Gli accusati avrebbero simulato l’esistenza di rapporti fittizi di lavoro, in subordine proprio con alcune società, consumando una serie di truffe e danni di tipo patrimoniale all’Inps. Per quanto riguarda la vicenda dei 9 coinvolti, qui non sono imprenditori ma solo braccianti o presunti tali. Sarebbero stati assunti ma non erano sul posto di lavoro. Così era scattata l’inchiesta che aveva portato alla scoperta di una truffa all’ente previdenziale di decine di migliaia di euro euro. L’accusa è di truffa allo Stato in concorso, reati avvenuti tra Nocera Inferiore, Sarno e Angri. I braccianti sono finiti sotto processo per reati commessi tra il 2017 e il 2019, avrebbero simulato l’esistenza di rapporti fittizi di lavoro, in subordine proprio con le due società, consumando una serie di truffe e danni di tipo patrimoniale all’Inps. Agli atti i braccianti agricoli avrebbero lavorato in due aziende ubicate a Nocera Inferiore e Scafati ma in realtà- anche se le ditte erano presenti sul territorio indicato- degli operai non c’era traccia. Infatti, si sono mostrati determinanti i sopralluoghi effettuati sui terreni dove dovevano operare le aziende agricole e, soprattutto, l’acquisizione di preziosi elementi informativi, mediante le dichiarazioni di testimoni, persone a conoscenza anche solo di indizi in merito al consolidato metodo che permetteva al sodalizio di percepire indebitamente soldi statali. Ora un unico processo che partirà a febbraio dopo un difetto di notifica a novembre a seguito della decisione dei giudici di accorpare i due procedimenti.
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