Filippo Pio Bisaccia
Quella che fino a qualche giorno fa sembrava solo una suggestione, una ipotesi e neanche tanto praticabile, sta diventando invece una concreta possibilità. Raffaela D’Acunzi, la pediatra, che in circa quarant’anni di lavoro ha curato quasi mezza Nocera Superiore portando all’adolescenza decine di migliaia di bambini, potrebbe scendere in campo come candidato sindaco alle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. A determinare il cambiamento della vicenda, da ipotesi suggestiva a concreta possibilità, l’adesione spontanea di molti cittadini rispetto alla sua discesa in campo vista come un impegno trasversale ai partiti di una persona stimata da migliaia di famiglie che nel corso di questi anni hanno conosciuto ed apprezzato il medico e hanno per anni lasciato entrare la dottoressa nelle loro case per curare i loro bambini. Una soluzione che metterebbe definitivamente a tacere le voci di dissidi interni alla maggioranza uscente e stroncherebbe sul nascere la guerra per la successione a Giovanni Maria Cuofano da parte di alcuni suoi assessori. Il sindaco uscente è il figlio della dottoressa D’Acunzi, ma in questa vicenda il ruolo del sindaco uscente pare abbia giocato un ruolo marginale. Più determinante pare sia stato il “gradimento” di molti strati della popolazione. La D’Acunzi, inoltre, anche se da dietro le quinte, non è mai stata avulsa dalla politica locale. Prima per il marito, Pasquale Cuofano, poi per il figlio, Giovanni Maria Cuofano, si è sempre impegnata elettoralmente in maniera infaticabile. In questo scenario impressiona però, il silenzio del vero stratega politico delle scorse campagne elettorali della coalizione vincente per ben due volte: Pasquale Cuofano. Proprio cinque anni, con il doppio delle liste coalizzate contro la maggioranza, fu proprio l’ex consigliere regionale a prefigurare una vittoria di Giovanni Maria Cuofano al primo turno e con solo sei liste. La D’Acunzi non è solo la madre del sindaco uscente, ma è anche la moglie di Pasquale Cuofano. Il suo silenzio su tutta la vicenda al momento non è decifrabile. Insomma, la discesa in campo della D’Acunzi rischia di scompaginare i piani di tutta la campagna elettorale a Nocera Superiore. Con ben sette liste civiche già a disposizione, alla D’Acunzi potrebbero arrivare anche supporti inaspettati da partiti notoriamente non vicini alla maggioranza uscente del figlio che ha governato la città. Voci insistenti di corridoio parlano già di esponenti di Forza Italia pronti a scendere in campo a fianco della dottoressa e anche alcuni di FdI delusi per come si stanno delineando gli scenari nel centrodestra dopo le primarie vinte da Franco Pagano ma che non sarà probabilmente candidato a sindaco per lasciare spazio a Gennaro D’Acunzi. Quest’ultimo è cugino di primo grado con la dottoressa Raffaela D’Acunzi ma la sua candidatura con FdI pare sia stata imposta dall’alto senza la partecipazione alle primarie interne locali e passando sulla testa del deus ex machina di Fratelli d’Italia, Giuseppe Fabbricatore, che è anche il coordinatore provinciale. Certo Gennaro D’Acunzi, anche lui medico, calamiterebbe gran parte dell’opposizione di Giovanni Maria Cuofano, ma le voci di dissenso interno al centrodestra per come è maturata la candidatura lasciano sul terreno molti scontenti. A questo punto si profila una battaglia tra due D’Acunzi, due cugini, due medici. E gli altri? Al punto a cui si è giunti la candidatura di Bartolo Pagano per il PD sembra venire stritolata dalla forza elettorale, sulla carta, dei due cugini. Mentre Gaetano Montalbano, l’unico ipoteticamente in grado di poter impensierire i D’Acunzi rischia anche lui di venire annientato elettoralmente nel caso tutto il centrodestra non convergesse su di lui. Nel passato, infatti, la forza elettorale di Montalbano era rappresentata da un centrodestra unito con FdI a fare la parte del leone. Ma se ora FdI sta con Gennaro D’Acunzi, da sola Forza Italia rischia di fare la parte del parente povero del centrodestra. Ad uscire “appannato” da tutta questa vicenda è comunque il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. Nel suo Comune, dove cinque anni fa fu candidato a sindaco, dove per dieci anni ha rappresentato l’opposizione a Giovanni Maria Cuofano, Giuseppe Fabbricatore è stato scavalcato proprio a destra e dal suo stesso partito. Costretto a subire scelte effettuate altrove, e con i dirigenti locali delusi e sfiduciati dopo primarie svolte ma si sono rivelate tutto uno scherzo. Non è quella che si può definire proprio una bella figura politica.