Nocera Superiore. Trovati in casa con oltre 110 grammi di cocaina e 6mila euro in contanti che per gli inquirenti sono il frutto dell’attività illecita, in manette madre e figlio arrestati in flagranza di reato. Si tratta della casalinga 56enne Carmela Ferraioli e del figlio di 32 anni Mario Prete disoccupato. Tutti e due incensurati. Dopo gli arresti domiciliari, per la donna è stato disposto il divieto nel comune di residenza mentre il figlio deve stare lontano dalle province di Napoli e Salerno. E’ quanto deciso dopo la direttissima davanti al giudice del Tribunale a Nocera Inferiore. Ad eseguire l’arresto sono stati i carabinieri del reparto territoriale diretti dal capitano Cappa agli ordini del colonnello Gianfranco Albanese con il supporto delle unità cinofili provenienti dalla vicina Sarno sotto la supervisione della procura nocerina diretta da Antonio Centore. Le indagini continuano per capire se i due abbiano agito per conto proprio o se dietro di loro ci sia un’organizzazione criminale dedita allo spaccio e che si servirebbe di pusher al dettaglio per lo smercio della droga sul territorio di residenza. I carabinieri sarebbero arrivati nella casa di madre e figlio, ubicata nel centro cittadino, dopo una serie di appostamenti e soprattutto dopo aver fermato durante dei controlli in strada alcuni assuntori, Controllandoli, hanno scoperto che erano in possesso di cocaina e qualcuno avrebbe anche indicato dove l’aveva acquistata. Così, i carabinieri della locale Stazione e supportati dai colleghi nocerini unitamente alla squadra delle unità cinofile proveniente da Sarno hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione dopo un attento monitoraggio della zona. Durante la perquisizione, all’interno di un locale dell’abitazione, grazie all’intervento dei cani anti droga, sono stati rinvenuti gli oltre 110 grammi di cocaina (centinaia di dosi) che messi sul mercato avrebbero fruttato migliaia di euro. Per Carmela Ferraioli e Mario Prete sono scattate le manette e giudicati per direttissima in Tribunale a Nocera Inferiore. Per i giudici oltre un etto di cocaina “non può essere di lieve entità” stabilendo per lo spaccio i divieti di dimora (la madre) a Nocera Superiore nelle due province di Salerno e Napoli (per il figlio). Le indagini tuttavia proseguono.
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