Nocera Inferiore. A distanza di sette anni dalla denuncia e dal decesso, arriva la richiesta di rinvio a giudizio formulata a carico di 20 tra medici, ostetriche ed infermieri dell’Umberto I, accusati in concorso di morte colposa per una neonata. I fatti a marzo del 2018 presso l’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore con udienza preliminare fissata per fine maggio. Tra gli indagati a rischio processo ci sono tutti i professionisti che avrebbero avuto in cura la madre della bambina. Stando ai risultati dell’autopsia gli imputati avrebbero omesso di diagnosticare una grave “ipossia fetale intrauterina”, senza prolungare il monitoraggio dell’esame non invasivo (cardiotocografico). La piccola sarebbe morta a causa di un tardivo parto cesareo, che andava invece eseguito con una certa urgenza. Tutto sarebbe accaduto tra il 21 e il 22 marzo di sette anni e nei giorni successivi madre e padre denunciarono alle forze dell’ordine e quindi in procura per verificare cosa fosse accaduto alla neonata, sia nelle fasi precedenti che quelle successive al parto. Nel mirino della magistratura inquirente ci sarebbe l’intera gestione di tutto il personale che ebbe a che fare con la sua nascita, oltre che con la madre della piccola. E proprio perchè l’evento si sarebbe consumato in appena 24/36 ore la Procura ha ritenuto che i 20 professionisti che hanno avuto in cura la donna e quindi anche la bambina avrebbero avuto colpe specifiche su quel decesso. In questi mesi, tuttavia, avranno modo di difendersi con dichiarazioni (o perizie di parte) prima che il gup del tribunale di Nocera Inferiore prenda una decisione circa la richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla pubblica accusa. Infatti, secondo l’ipotesi accusatoria (l’inchiesta inizialmente fu del sostituto procuratore Ernesto Caggiano) ognuno degli indagati avrebbe “cooperato” in quella condotta colposa, che avrebbe determinato poi il decesso della piccola. Nello specifico, “tutti gli imputati avrebbero agito con negligenza, imprudenza ed imperizia non rispettando le linee guida nazionali e internazionali nella fase clinico-assistenziale. Proprio in ragione di quella mancata diagnosi, la piccola sarebbe morta”. Dopo dieci minuti dalla nascita la neonata presentava una «encefalopatia ipossico-ischemica», oltre ad una insufficienza cardiorespiratoria, una «ipotonia generalizzata, midriasi fissa bilaterale» e «acidosi metabolica». Tutti sintomi e condizioni che avrebbero provocato la morte della bambina che, nonostante la terapia rianimatoria decisa nell’immediatezza dei fatti, non riuscì a salvarsi. Il decesso sopraggiunse per arresto cardiocircolatorio dovuto ad asfissia da missiva aspirazione di liquido amniotico in utero alla 41esima settimana di età gestazionale. Furono le conclusioni del sostituto titolare del fascicolo che chiuse l’indagine per poi chiedere il rinvio a giudizio per tutti gli imputati. Ora la parola passa al giudice per le udienze preliminari nocerino per valutare ogni accusa mossa nei confronti dei professionisti dell’Umberto I.





