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NOCERA INFERIORE. Medico dell ‘Umberto I aggredito in corsia.
Ed ora basta! Non ci sono più parole per commentare l’ennesima aggressione a un medico dell’ospedale “Umberto I”.Ormai è diventato una moda: «picchia il medico». L’ultimo episodio è accaduto mercoledì scorso, nel primo pomeriggio, al reparto di ginecologia dell’ospedale di Nocera Inferiore, dove il compagno di una nocerina in stato interessante ha sferrato un ceffone al medico, una donna, che stava ricoverando la paziente. Il camice bianco è dovuto ricorrere al pronto soccorso, sono partite le denunce e la solita trafila si è messa in moto. Insomma, tutto come al solito. Lo stesso dell’infermiere al quale hanno rotto pochi giorni fa il naso,
o della “dottoressa” malmenata al pronto soccorso e si va avanti così, quasi a dire «stiamo a Nocera che volete fare». E no, adesso basta! O i vertici dell’ospedale sono in grado di assicurare la sicurezza degli operatori o meglio che vado a fare altro!
Non si può assistere a questo stillicidio giornaliero di medici e infermieri malmenati.
Urge un incontro con la Regione Campania per affrontare questo e altri problemi dell’ospedale di Nocera Inferiore come il sovraffollammento. Da anni si continua a scrivere e denunciare che il pronto soccorso e i reparti dell’Umberto I gestiscono un numero di interventi insopportabile per una struttura di quelle dimensioni. Con la chiusura del “Mauro Scarlato” di Scafati e di alcuni altri presidi anche privati del napoletano, da Torre Annunziata a venire fino all’Agro nocerino c’è poco o nulla per soddisfare le esigenze sanitarie di 200 mila abitanti che si riversano in massa all’”Umberto I”. E così si assiste al paradosso che il nocerino o lo scafatese vengono poi ricoverati a Vallo della Lucania, per carenza posti nel nosocomio della loro zona, invaso da pazienti del napoletano che non hanno servizi sufficienti. Va riaperto immediatamente l’ospedale di Scafati, unica soluzione per evitare che l’”Umberto I” esploda. In più, l’ospedale di Nocera è considerato un’eccellenza e questo fa si che ancor di più tanti si rivolgano ad esso. C’è la corsa, ad esempio, a partorire al reparto nocerino di ostetricia e ginecologia (il secondo per numero di parti in Campania) e la sua Tin, la terapia intensiva neonatale, sono considerate tra le migliori della regione. Ma i posti letto sono scarsi e, spesso, trovano difficoltà a ricoverarsi anche i casi urgenti come le gravidanze a rischio.
L’ospedale nocerino va comunque potenziato anche con la riapertura di quello di Scafati. Le politiche di gestione della sanità nella fascia sud della provincia di Napoli e nell’area nord di quella di Salerno hanno provocato una situazione di crisi ormai ingestibile: la Regione ponga rimedio in tempi brevi.