Nocera. Gambardella ai domiciliari - Le Cronache Cronaca
Cronaca Nocera Inferiore

Nocera. Gambardella ai domiciliari

Nocera. Gambardella ai domiciliari

Nocera Inferiore/Pagani. Esce dal carcere a distanza di un anno dal blitz l’imprenditore nel settore della plastica ed ex dirigente della Nocerina Calcio Stefano Gambardella: per lui giovedì scorso sono stati disposti gli arresti domiciliari dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Salerno Marilena Albarano che ha accolto le istanze presentate dagli avvocati difensori Vincenzo Calabrese e Gregorio Sorrento. E’ accusato di estorsione con i clan sotto la regia dell’ex boss di Poggiomarino, ora pentito, Rosario Giugliano ‘o minorenne e il clan paganese Fezza/De Vivo. “Alla luce della data di commissione dei fatti del periodo di sottoposizione alla misura carceraria, del corretto comportamento tenuto dal detenuto e dello stato da incensurato di Gambardella, le esigenze cautelari di prevenzione speciale, tuttora persistenti, in mancanza di sopravvenienze rilevanti, possano essere adeguatamente salvaguardate attraverso la misura degli arresti domiciliari presso l’abitazione dello stesso Gambardella”, scrive il gup Albarano nell’ordinanza di sostituzione della misura cautelare. All’imprenditore, per il quale la Dda ha chiesto 12 anni di reclusione con sentenza a settembre, viene contestata la partecipazione alla associazione di tipo mafioso individuata nel clan Giugliano operante a Pagani e paesi limitrofi. Secondo la procura avrebbe avuto “il ruolo di persona addetta a convocare le vittime da sottoporre ad estorsione oltre a consentire le infiltrazioni nel comparto industriale di Fosso Imperatore”. Inoltre, contestazioni fatte proprie sia dal Riesame che dalla Cassazione “Gambardella avrebbe partecipato a un’estorsione in danno di un imprenditore, costretto a versare la somma mensile di 2000 con il compito di mettere in contatto la vittima con Giugliano”. Secondo la pubblica accusa era inoltre emerso che “l’imprenditore assicurava ai membri del sodalizio criminoso sostegno economico in denaro, destinato anche al pagamento degli stipendi e all’assistenza per eventuali spese legali dei sodali”. L’osservanza della consolidata regola di mutua assistenza dei sodali in carcere, con assunzione delle spese necessarie per il loro mantenimento e quello dei familiari, da parte del Gambardella “è significativa della sua affiliazione. E ancora: “L’attività di assistenza economica ai detenuti è stata dai giudici del merito considerata funzione strutturale, e non occasionale, dell’attività associativa a cui ha partecipato l’imprenditore: l’accertamento dell’ausilio e del sostentamento economico assicurato ai familiari di un appartenente all’organizzazione di tipo mafioso”. Questo è quanto aveva deciso la Corte di Cassazione motivando a dicembre scorso il ricorso (respinto) presentato da Gambardella. A distanza di 6 mesi da quel diniego, il giudice salernitano ha ritenuto che ora sussistino tutti i presupposti per una misura cautelare meno afflittiva del carcere. Dagli arresti domiciliari affronterà il finale del processo con rito abbreviato in corso davanti allo stesso gup.