Nocera. Falsi diplomi, 23 bidelli alla sbarra - Le Cronache Cronaca
Cronaca Nocera Inferiore

Nocera. Falsi diplomi, 23 bidelli alla sbarra

Nocera. Falsi diplomi, 23 bidelli alla sbarra

Nocera Inferiore/Scafati.. Avrebbero finto di aver lavorato presso due “diplomifici” e passano il concorso scavalcando gli aventi diritto: chiesto il processo per 23 bidelli furbetti, di un cui la metà residenti nell’Agro Nocerino. I lavoratori del personale Ata, in servizio in alcuni istituti nel Veneto avrebbero attestato la frequentazione in due “scuole nocerine ottenendo punteggi che li avrebbero poi portati all’assunzione nel biennio 2019-2021. Tra i capi d’accusa formulati dalla procura di Treviso c’è la truffa e la falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. L’indagine, che costituisce uno sviluppo dell’operazione “101 e lode” del 2021 (nel cui ambito si era già accertato che 101 persone avevano attestato falsamente di aver conseguito diplomi di qualifica professionale con votazione di 100 centesimi), ha interessato i titoli di servizio che i candidati al concorso indetto dal Miur valido ai fini dell’assunzione, a tempo determinato, di personale scolastico Amministrativo, Tecnico, Ausiliario (Ata), hanno dichiarato di aver conseguito presso due istituti scolastici paritari di Nocera Inferiore. In precedenti indagini (fotocopia), coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore era infatti emerso che tali Istituti, gestiti da “faccendieri” orbitanti nel mondo delle scuole private, non erano altro che meri “diplomifici” e quindi, plessi scolastici attivi nell’erogazione di regolari attività didattiche. I riscontri, eseguiti dai finanzieri trevigiani incrociando le risultanze delle indagini eseguite a Nocera Inferiore con i dati dei concorrenti, hanno quindi fatto emergere le posizioni di 23 candidati che avrebbero falsamente attestato di aver prestato servizio per diversi mesi o anni presso tali “diplomifici”, beneficiando di punteggi utili a scavalcare illecitamente, nella graduatoria generale coloro che avevano dichiarato titoli realmente conseguiti. Tale espediente ha permesso loro, nel biennio 2019-2021, di assicurarsi l’assunzione quali collaboratori scolastici in diverse scuole trevigiane. Nei confronti di collaboratori, assistenti amministrativi e tecnici privi di titoli sono già stati adottati, a cura dei dirigenti degli uffici scolastici, provvedimenti di risoluzione del contratto di lavoro; ora i denunciati dovranno difendersi da contestazioni in sede penale per condotte di falsità, punite con la reclusione fino a due anni. Un’inchiesta inoltre che ha fatto seguito a quella che l’anno scorso ha portato a 42 condanne (oltre a centinaia di rinvii a giudizio) con pene dagli otto mesi ai due anni di reclusione. Le indagini sono tutte partite dopo una segnalazione dell’Ufficio Scolastico che aveva notato, per l’assunzione in ruolo nel 2018, la presentazione da parte di numerosi docenti e collaboratori scolastici di titoli di studio molto datati ma mai presentati in nessuna procedura concorsuale precedente. È così che gli inquirenti decisero di indagare scoprendo centinaia di illeciti offrendo quindi spunto ad altre procure d’Italia di individuare furbetti come accaduto nel Veneto. Probabile che i processi vengano accorpati.