È polemica sulla costruzione di una Casa di comunità in via Fiano varata recentemente dal Consiglio comunale, in particolare sulla presa d’atto della variante urbanistica puntuale proposta dalla Provincia di Salerno per il soggetto beneficiario Asl Salerno. Tradotto, su un terreno agricolo di proprietà dell’Asl, sorgerà una struttura ex novo sanitaria e socio-sanitaria: in pratica una Casa di comunità. In consiglio comunale le parole del sindaco Paolo De Maio, sulla vicenda, sono apparse rassicuranti: “Un risultato di interesse pubblico. Abbiamo un suolo di proprietà del richiedente, in via Fiano, dell’Asl che sarà oggetto di cambio di destinazione ai fini della struttura pubblica. Un altro risultato di miglioramento dell’offerta sanitaria sul nostro territorio e che riguarda tutto l’Agro ed i Paesi Vesuviani. Sapete tutti la valenza di queste strutture che sono sanitarie e socio-sanitarie, e di demandare solo i codici rossi all’ospedale”. Come rassicurarte è stato l’intervento del consigliere Baio, medico dell’ospedale Umberto I e presidente della commissione permanente sulla Sanità: “Un filtro fondamentale”. Tutto giusto e di grande lungimiranza per il comprensorio? Eppure c’è chi solleva perplessità, non perché l’idea sia sbagliata, maper una serie di motivi non proprio secondari. Ad intervenire in prima battuta l’associazione Futurama che, sul tema salute, ha eretto le proprie fondamenta. Angela Crudele, membro di Futurama, pone una riflessione articolata sulla vicenda: “Futurama esprime il suo dissenso ed il suo rammarico, per vari motivi. Primo: il ritardo con cui si è dato seguito a questo progetto, il cui piano di fattibilità è stato presentato da Futurama medesima il 12.7.2021, regolarmente protocollato ed inviato anche con Pec, sprecando così ben tre anni, in cui cittadini ed associazioni avrebbero potuto essere coinvolti in discussioni produttive. Secondo: l’inutilità di costruire ex novo un ulteriore edificio sanitario, vista la pletora di locali già in possesso dell’Asl, ripristinabili con minor costo.Terzo: la scelta del sito, poco servito e lontano dall’ospedale. Da ben tre anni la Casa di Comunità è stata un cavallo di battaglia di Futurama, come unica possibilità di potenziamento della Medicina territoriale, alleggerimento dei Pronto Soccorso e realizzazione della Medicina Proattiva, che va cioè incontro al paziente. Argomenti ripetuti da noi in articoli, convegni, proposte ai vari sindaci, discussioni, video pubblicati in varie sedi. Pare invece che ancora una volta si voglia solo “fingere” di assecondare le nostre richieste di salute”. Ilario Capaldo, ex assessore ed ex consigliere comunale, in seconda battuta sul tema, esprime anche lui un pensiero non proprio positivo: “Su un terreno di 21.500 mq sarà realizzata una struttura mastodontica di 5300 mq. Che i soldi per l’intervento della Asl siano fondi PNRR non significa che sono i soldi di nessuno, ne tantomeno il Comune può dire che non è di sua competenza. Questa struttura nascerà in piena zona agricola, lì dove le falde acquifere sono a meno di 1 metro di profondità. Che fine ha fatto il principio del consumo di suolo zero adottato negli ultimi 10 anni? In quella zona non ci sono le fognature. L’acqua piovana della struttura e del relativo piazzale/parcheggio attraverserà canali (naturali di solo terreno), dove si piantano ancora cipollotti e pomodori San Marzano, oltre a causare ingrossamenti dei canali e allagamenti dei fondi circostanti. Il progetto è stato votato all’unanimità dal consiglio comunale ma questo non vuol dire che sia giusto. Una struttura che sarà una vera cattedrale nel deserto, un pugno nell’occhio per il nostro paesaggio agricolo oltre a rappresentare una fonte di inquinamento. Tante sono le strutture e spazzi della Asl che potevano essere utilizzati. Quell’area agricola non andava toccata e lo dice uno che in quelle terre ci è cresciuto. Come fermare questo disastro naturale preannunciato? Questo non lo so”. Riguardo alla costruzione di una struttura ex novo, il consigliere comunale Giuseppe Odoroso di Fratelli d’Italia, ha ipotizzato anche lui una strada diversa: “Fermo restando che si tratta certamente di un progetto utile, per evitare di ridurre le aree rurali, visto che il sindaco si vanta di perseguire una politica del consumo zero del suolo, perché non sfruttare i locali della scuola elementare in disuso, concedendoli in gestione gratuita per un periodo di tempo all’Asl?”. Gli studi dell’Autorità di Bacino Campania Centrale indicano che la zona è su una falda sub-affiorante e su questo si basa la tesi di Capaldo, mentre la preoccupazione di Futurama è sulla destinazione d’uso cioè sul cambio generico dell’area in servizi. Ma quali? È evidente che si chiedono all’Amministrazione comunale ulteriori chiarimenti. Le normative più recenti sul consumo del suolo, richiamate da Futurama, da Ilario Capaldo e dallo stesso Giuseppe Odoroso, dovrebbero prevalere, anche su un progetto meritevole da un punto di vista sociale, ma che fa già discutere prima di partire. Giuseppe Colamonaco
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