di Monica De Santis
A pochissimi giorni dall’inizio dell’attività scolastica, finalmente in presenza, dopo un anno e mezzo fatto per lo più di Dad, tornano ancora una volta a far sentire la loro voce i genitori aderenti alla rete Nazionale “Scuola in Presenza”e l’Associazione Scuole aperte Campania. I genitori, con una nota, esprimono la loro perplessità per la decisione presa dal Governo di chiedere ai genitori degli studenti l’esibizione del green pass per accedere alle scuole. “È una misura – si legge nella nota – della quale si stenta a comprendere la necessità e l’utilità e se ne recepisce soltanto il carattere punitivo e sterile dal punto di vista scientifico. I ricevimenti dei genitori avvengono ormai in modalità on line, e l’accesso dei genitori a scuola rimane fondamentalmente legato ad esigenze di tipo amministrativo (per le quali, però, come in tutte le pubbliche amministrazioni, non può essere richiesto il green pass) o per motivi di urgenza, legati, per esempio, a un eventuale malore o malessere dei propri figli (una circostanza per la quale la presenza del genitore sarebbe estremamente circoscritta nel tempo e senz’altro realizzata con tutte le precauzioni già previste dai protocolli per la sicurezza nelle scuole, sia per il personale scolastico che per gli studenti). – proseguono ancora i genitori – La Rete e l’Associazione si augurano che il Ministero dell’Istruzione e il Governo ritornino sui propri passi e favoriscano, anche con la cancellazione di questo provvedimento, un graduale e oltremodo necessario ritorno alla normalità delle attività e della vita scolastica per tutte le sue componenti, genitori compresi”. In particolare i genitori della rete fanno presente che l’ingresso a scuola delle famiglie spesso avviene solo per i bambini più piccoli e comunque si tratta di ingresso che durano pochi minuti, giusto il tempo di portare il bambino in classe e poi andare via, quindi l’esigenza di mostrare il green pass viene vista inutile. “Un ritorno alla normalità che incontra già notevoli ostacoli nei rigidi protocolli (un’intera classe in quarantena in caso di un alunno positivo) rimasti immutati dallo scorso anno – nonostante la vaccinazione di tutto il personale scolastico – e soprattutto nell’obbligo del green pass per le attività sociali extra-scolastiche degli over 12, che la Rete e l’Associazione considerano l’atto più esecrabile nei confronti dei minori dall’inizio della pandemia. Ancora una volta, i giovani sono il capro espiatorio delle politiche di governo”.