di Marina Pellegrino
Da mercoledì 14 febbraio, in tutte le sale cinematografiche italiane, è in scena il nuovo film di Gabriele Muccino, “A casa tutti bene”, con un cast impreziosito dai nomi più noti del cinema italiano. Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Massimo Ghini, Sabrina Impacciatore, Carolina Crescentini, Ivano Marescotti, Sandra Milo, Giampaolo Morelli, Stefania Sandrelli, Valeria Solarino, Gianmarco Tognazzi, sono alcuni dei protagonisti di un nuovo film di carattere tutto italiano, che costringe una numerosa famiglia, riunitasi dopo tanto tempo in occasione delle nozze d’oro dei nonni, a fermarsi più a lungo del previsto sull’isoletta natale, a causa di un’improvvisa mareggiata. Il confronto tra parenti è inevitabile, e farà riemergere passati conflitti tra fratelli, gelosie tra ex e nuovi coniugi, e paure di un futuro sempre più incerto. Trama dura, anche se talvolta troppo scontata perché di fatto pone in evidenza l’immagine di una famiglia tipo dei nostri giorni dove la felicità è solo un elemento di facciata che si sgretola miseramente quando, dopo le affettuosità di rito, emergono inesorabilmente le gelosie, l’invidia di chi ritiene di essere stato emarginato. Urla, pianti, litigi e discussioni, che trovano un unico momento di stordimento solo intorno ad un pianoforte, dove bambini e adulti, vecchi e nuovi, si divertono ad intonare le note della canzone di Riccardo Cocciante “Bella senz’anima”, ritrovando spensieratezza e gioia. E’ proprio la colonna sonora composta dal pianista Nicola Piovani a creare un’atmosfera più dolce e melanconica, grazie ad una scelta compositiva elegante e mai inquieta. Un gioco di suoni e melodie sempre lineari, quasi in contrasto con le scene di copione, che toccano l’anima dello spettatore trasportandolo in uno spazio intimo dove la famiglia non è sempre quel porto sicuro dove era possibile rifugiarsi per ritrovare la serenità. Il Muccino distaccato che trapela da questa pellicola, si fonde tutt’uno con le melodie di Piovani, regalando un mix esplosivo di cinismo e poetica. Un film tutto sommato piacevole dinamico e ben costruito, ma che richiama temi fin troppo collaudati e così ampiamente trattati nelle varie fiction che la televisione ci propina ormai da diversi anni. Magari pensando alla serie tv “Una grande famiglia” dove Stefania Sandrelli cosi come in “A casa tutti bene” da mamma e da nonna, dall’alto della sua saggezza con la sua voce fuoricampo si sofferma sui valori della famiglia ormai persi ma di cui non ci si rassegna fingendo magari che in fondo e tutto proceda per il meglio. Questo parallelismo tra le due storie, forse azzardato, ridimensiona alquanto Muccino dal quale ci si poteva magari aspettare qualcosa di più intrigante o forse di più impegnativo.