Neonatologia, personale infermieristico insufficiente - Le Cronache
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Neonatologia, personale infermieristico insufficiente

Neonatologia, personale infermieristico insufficiente

di Pina Ferro

Carenza di personale infermieristico nel reparto di neonatologia del “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Il personale in servizio in taluni casi è costretto ad un enorme carico di lavoro. Spesso si ritrovano anche da soli. A lanciare l’allarme è la Cisl attraverso una nota inviata ai dirigenti sanitari e responsabili del reparto e della direzione del Ruggi. “La questione è di notevole importanza e i dirigenti, preposti ad organizzare e pianificare il servizio in questione devono rispettare l’operato del personale e la loro messa in sicurezza”. Sottolinea l’organizzazione sindacale nella nota. Secondo quanto evidenziato dalla Cisl l’ infermiere pomeridiano e notturno talvolta lascia scoperto il reparto di appartenenza di una unità infermieristica, per assistere eventuali parti, “competenza questa degli infermieri del nido, purtroppo anch’essi ridotti all’osso come già descritto in altre sollecitazioni alla direzione sanitaria aziendale e quindi gravare, sulla restante collega di turno, l’ onere di una assistenza specialistica su pazienti delicatissimi ad alto bisogno assistenziale, con rapporto 1 a 21, allorquando è di palmare evidenza clinica e con normative alla mano che il rapporto infermiere/paziente sub intensivo (paziente in culla, con ossigeno terapia e monitorizzato) èdi 1 a 4”. Per la Cisl la cosa non è più tollerabile, e per tale ragione hanno sollecitato i responsabili di struttura complessa e dipartimentale a rendere chiare le disposizioni con protocolli dipartimentali, così da rendere lineare e senza ostacoli il percorso assistenziale. “Per di più si è a conoscenza di probabili pressioni psicologiche, paragonabili a mobbing e di disagio nel suddetto reparto, gravando ulteriormente sulla messa in sicurezza dei lavoratori e disgregando un rapporto interprofessionale che di contro dovrebbe essere di incentivo, soprattutto nei momenti di difficoltà organizzativa. In ultima analisi, è impossibile che il nido fisiologico, situato nel corpo A-B primo piano rooming-in, abbia in organico una sola puericultrice per i turni di pomeriggio e di notte, cioè vale a dire garantire un’assistenza con rapporto 1 a 20, in media, così da gravare il lavoro su di esse col rischio di andare incontro ad eventi avversi. Quest’ultima cosa è fatto così grave e non più tollerabile, e si sollecita ad una integrazione del personale Infermieristico Pediatrico con aumento di operatori così da conciliare percorsi condivisi con tutto l’insieme dei lavoratori e lavoratrici interessati, come la normativa dispone. Si prega di dare impulso alla vicenda nel modo più tempestivo possibile per la qualcosa si resta a disposizione per ogni utile approfondimento”.

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