Neonata uccisa, la procura dei minori contro i genitori - Le Cronache
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Neonata uccisa, la procura dei minori contro i genitori

Neonata uccisa, la procura dei minori contro i genitori

Mentre moglie e marito si apprestano ad affrontare l’udienza preliminare per la neonata lanciata dal balcone e uccisa a settembre scorso in via Roma a Roccapiemonte, dopo la richiesta di rinvio a giudizio firmata dalla procura nocerina, un’altra vicenda carico di marito e moglie pende davanti al Tribunale dei Minorenni di Salerno: infatti, i giudici di Largo San Tommaso d’Aquino devono decidere sul ricorso presentato dalla stessa Procura di competenza per la caduta della potestà genitoriale per entrambi sull’altro figlio della coppia che oggi ha 17 anni. Decisione riservata dopo le audizioni di madre, padre e dello stesso ragazzino sentito tempo fa in località protetta. L’inchiesta della Procura nocerina, pm Lenza che ha chiesto il processo, porta sul banco degli accusati la madre Margherita Galasso, di 43 anni, e il marito della donna, Massimo Tufano, di 48 anni. Le contestazioni sono di omicidio volontario in concorso per entrambi gli indagati, accusa respinta dal 48enne agente pubblicitario. Subito dopo la tragedia il gip nocerino non ravvisò elementi indiziari nei confronti dell’uomo decidendo di non convalidare il fermo in carcere. Gli inquirenti portarono avanti la tesi che fosse stata la madre della piccola a lanciare quest’ultima dalla finestra del bagno, probabilmente dopo il parto. Il corpicino di Maria (nome che fu dato dalla comunità rocchese) fu trovato su di una siepe interna ad una palazzina di via Roma. Dai rilievi medici, la bimba avrebbe vissuto – subito dopo il parto – non più di un’ora. La causa della morte fu associata ad un trauma cranico, dovuto all’impatto con il suolo.