di Olga Chieffi
“In principio era il ritmo”, amava ripetere il compositore e direttore d’orchestra tedesco Hans von Bülow. E aveva ragione. Il ritmo è il polso della vita, basti pensare che il primo suono che un individuo percepisce è il battito del cuore della madre. Proprio il battito cardiaco rappresenta, insieme al respiro, il ritmo che ci tiene in vita. Per questo, il ritmo è innato in ognuno di noi, in un legame profondo e indissolubile con la nostra anima. Il ritmo è legato a filo doppio agli strumenti a percussione: la loro storia procede di pari passo con quella dell’uomo, tanto da poter essere considerati i più antichi strumenti del mondo, compagni in guerra, nella danza, nelle cerimonie. Utilizzati da principio come importante mezzo di comunicazione, si sono affermati nel corso dei millenni nei rituali popolari, unendo tribù e intere civiltà. Chi di noi non si è ritrovato a “tamburellare” con le dita sul tavolo, o ad accompagnare un brano con il battito delle mani o a far vibrare il bicchiere di cristallo o la bottiglia con lo schiocco delle dita? Tutto questo è esternare un’emozione attraverso le percussioni, impazienza, protesta, gioia. Questa sera, il contenitore virtuale di approfondimento musicale del quotidiano Le Cronache, ospiterà un vero e proprio parterre de roi, che accompagnerà noi tutti alla scoperta dell’infinito mondo delle percussioni. Alle ore 19,30 sui canali social di questo quotidiano FB https://www.facebook.com/lecronachequotidiano/ e Youtube https://www.youtube.com/channel/UCJaOrPcGFKLxjQWMMDaiM4g ci saranno a dialogare e a condividere live e video con i nostri lettori, Rosario Barbarulo, Gerardo Avossa Sapere, Antonio Palmieri e Federico Voccia, in collegamento dal Liceo Alfano I, Ciro Coluccino, docente dell’ Istituto comprensivo Leonardo Sinisgalli di Potenza, tre docenti del Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci” di Salerno, Paolo Cimmino, MariaGrazia Pescetelli e il batterista Salvatore Tranchini, che presenterà la sua ultima opera “Soletico” in libreria per Guida editore e non solo, il vibrafonista Pasquale Bardaro, direttamente dalle prove di Traviata dal Teatro San Carlo, il batterista Gaetano “El Nino” Fasano, e Andrea Santarsiere dall’Accademia di Santa Cecilia in Roma. Percussioni orchestrali, percussioni popolari, percussioni dal mondo, energie che trasmettono a loro volta energia, che modificano il clima emotivo armonizzando il rapporto con le persone nella sfera visibile e in quella invisibile, che possono trasformarsi anche in canto, colore e danza e si sono rivelate una miniera per i compositori che hanno lavorato sul timbro. Ma la verità più profonda è, forse, che nelle percussioni c’è una tensione tale da diventare un linguaggio a sé e stasera, tutti noi cercheremo di afferrare il concetto d’essere presente, nel qui e ora, guidati dai Signori delle percussioni. Il canto delle percussioni rappresenta l’estremo tentativo umano di catturare l’uniformità del tempo, nel suo scorrere ineluttabile e disperante, di piegarlo alla sua volontà creatrice, costringendolo in ritmi che esprimano le scansioni interiori della vita, per una musica delle azioni.