di Redazione Cronache
L’ex deputato Giuseppe Galati, del centrodestra, e’ stato arrestato e posto ai domiciliari nell’ambito di un’operazione contro la ‘ndrangheta condotta dalla Guardia di finanza. Insieme a Galati nell’operazione, denominata “Quinta bolgia”, sono state arrestate altre 23 persone. E’ stato eseguito anche un sequestro di beni per dieci milioni di euro nell’operazione della Guardia di finanza contro la ‘ndrangheta che ha portato stamattina all’arresto di 24 persone, tra cui l’ex parlamentare Giuseppe (detto “Pino”) Galati, eletto prima con l’Udc e poi passato con Forza Italia e, successivamente, con Ala. Alle ultime elezioni politiche del marzo scorso Galati si era candidato al Senato con la lista “Noi con l’Italia”, ma non era stato eletto. Nei confronti delle 24 persone coinvolte nell’operazione la Guardia di finanza ha eseguito ordinanze di custodia cautelare emesse da Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda del capoluogo calabrese, diretta da Nicola Gratteri. Dodici delle 24 persone coinvolte nell’operazione sono state condotte in carcere, mentre per le altre 12, tra cui Galati, sono stati disposti gli arresti domiciliari. . E’ stato eseguito anche un sequestro di beni per dieci milioni di euro nell’operazione della Guardia di finanza contro la ‘ndrangheta che ha portato stamattina all’arresto di 24 persone, tra cui l’ex parlamentare Giuseppe (detto “Pino”) Galati, eletto prima con l’Udc e poi passato con Forza Italia e, successivamente, con Ala. Alle ultime elezioni politiche del marzo scorso Galati si era candidato al Senato con la lista “Noi con l’Italia”, ma non era stato eletto. Nei confronti delle 24 persone coinvolte nell’operazione la Guardia di finanza ha eseguito ordinanze di custodia cautelare emesse da Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda del capoluogo calabrese, diretta da Nicola Gratteri. Dodici delle 24 persone coinvolte nell’operazione sono state condotte in carcere, mentre per le altre 12, tra cui Galati, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Giuseppe Galati, l’ex parlamentare arrestato stamani dalla Guardia di finanza nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Catanzaro nel 2016 era rimasto coinvolto in un’altra inchiesta sulla ‘ndrangheta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. In quel caso la Procura distrettuale aveva chiesto l’arresto di Galati, all’epoca in carica, per corruzione aggravata dalle modalita’ mafiose, ma il gip non l’accolse perche’ non ritenne sussistesse un quadro indiziario grave. La posizione di Galati, a conclusione dell’inchiesta, denominata Alchemia, fu poi archiviata dal gup di Reggio Calabria su richiesta della stessa Procura. L’ex parlamentare, in qualita’ di presidente della fondazione Calabresi nel mondo, ente in house della regione Calabria sottoposto a procedura di liquidazione, e’ attualmente indagato in un procedimento avviato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. Secondo l’accusa Galati avrebbe assunto un considerevole numero di collaboratori a soli “fini clientelari” come ha scritto il gip in un provvedimento di sequestro di beni per un valore di oltre 140 mila euro, “per mantenere ed incrementare il proprio bacino elettorale” simulando il loro impiego nella struttura operativa interna, la cui nomina era affidata alla scelta fiduciaria del presidente, ma impiegandoli in realta’ in progetti finanziati con fondi comunitari.