Questa sera, alle ore 20, nella Chiesa della SS. Annunziata il clarinettista Giovanni Punzi e l’accordeonista cinese Hanzhi Wang si esibiranno per “battezzare” questa nuova realtà
Di Olga Chieffi
Sarà il West East Duo, composto dal clarinettista salernitano Giovanni Punzi, prima parte della Copenaghen Philarmonic Orchestra, e l’accordeonista cinese Hanzhi Wang, primo premio del prestigioso concorso internazionale di Castelfidardo, a tenere questa sera a battesimo nella Chiesa della SS.Annunziata, alle ore 20, l’Accademia Mediterranea del Clarinetto, Primo Centro di Alta Formazione per Clarinettisti del Sud Italia, di cui è Direttore Artistico e Docente Principale, unitamente a Giuseppe Scotto Galletta. Il progetto nasce con il desiderio di potenziare il talento clarinettistico italiano e soprattutto meridionale, sprovincializzando il Sud Italia, e accorciando le distanze tra il meridione e il resto d’Europa. L’AMC ha come obiettivo quello di impegnarsi culturalmente e porsi come un vero e proprio centro ricreativo per giovani artisti desiderosi di stimoli e di confronto. Infatti l’iniziativa ha riscontrato un buon successo, con l’iscrizione di oltre 20 giovani clarinettisti provenienti da tutte le parti d’Italia e dall’estero (Spagna e Israele). Il West East Duo ospite de’ “I Cameristi Campani”, proporrà un programma composito che spazierà tra diverse pagine di Piazzolla al brano che ha lanciato il suo pupillo Richard Galliano “Tango pour Claude” e “Fou Rire”, una piccola incursione nella musica da film. Diceva Astor Piazzolla che tra la fisarmonica e il bandoneon c’è la stessa differenza che passa tra un limone e un’arancia: per il grande musicista argentino lo strumento di noi italiani era effervescente, acuto, allegro, al contrario dell’interprete privilegiato del tango, segnato da un’aura di malinconia. Piazzolla incontrò Richard per la prima volta intorno al 1980 in un concerto all’Olympia e l’unica cosa che gli rimproverò fu unicamente di non suonare il bandoneon. Questa sera, la Wang regalerà un consistente portrait di Astor Piazzolla con l’interpretazione di Oblivion, l’ Ave Maria, in realtà il brano “Tanti anni prima”, tratto dalla colonna sonora del film “Enrico IV” di Marco Bellocchio, un’ elegia d’infinita espressività, e una Milonga Chiquilin de bacin, musica segnata da momenti regolarmente in bilico – dato caratterizzante della musica argentina – fra un lirismo allentato e dolente, talora fino alla rarefazione, e picchi di alta drammaticità e forza penetrativa, Stile alla cui riuscita non sono ovviamente estranei uno spiccato senso della tradizione jazzistica, simbolo del suo personale viaggio, alla scoperta di due fortissimi radici popolari, quella argentina e quella nero-americana, di cui il tango di Piazzolla si nutre e trae quel profilo così marcato. Apertura di serata con l’Ave Maria di Charles Gounod costruita sul I preludio in Do Maggiore dal I libro del Clavicembalo Ben temperato di J.S.Bach, per cedere il passo al choro moderno del sassofonista brasiliano Carinhoso, ed evocare i temi struggenti di Nuovo Cinema Paradiso firmato da Ennio Morricone e Il postino di Luis Bacalov, prima di passare alle soundtrack di “Il favoloso mondo di Amèlie” di Yann Tiersen e del popolarissimo Star Wars di John Williams. Hanzhi Wang si cimenterà con un virtuosistico studio per flauto di Joachim Andersen, per poi in duo volgere verso il gran finale con il Vals venezolano e contradanza di Paquito D’ Rivera, una strambata verso il clarinetto Klezmer con Bela Kovacs e la prima assoluta di Punziana, dedicata al nostro clarinettista da Antonio D’Amato.