di Monica De Santis
Un “sassolino nella scarpa” che il regista e attore Antonello Ronga, si è voluto togliere ieri mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione della sua stagione teatrale, ha dato modo, al sindaco Napoli, al delegato Guerra e al presidente del consiglio comunale Loffredo, di rispondere a quanti in questi giorni, intervenendo nel dibattito culturale hanno parlato di Salerno come una città prima di eventi importanti da richiamare turisti e visitatori anche da fuori dal territorio nazionale. Il primo ad intervenire sull’argomento è stato proprio il neo delegato Ermanno Guerra… “L’amministrazione comunale ha bisogno del rapporto con il privato. La formula vincente è il rapporto pubblico – privato. Il privato non solo è importante perchè è un valore aggiunto ma perchè sa interpretare e cogliere le esigenze che vadano a formare un offerta culturale complessiva. Qualche giorno fa qualcuno ha sostenuto che in questa città non avviene nulla. Che tutto quello che avviene possa essere migliorabile, comunicato meglio o quello che volete, se ne può parlare. Ma provare a sostenere che non avvenga nulla è evidentemente un falso. Una città che voglia avere, come Salerno, un’offerta culturale adeguata e molto sostenuta, ha bisogno anche di punti di produzione culturale e artistica autonomi. E’ finito il tempo in cui tutto passava dall’amministrazione. – conclude poi Ermanno Guerra – L’amministrazione oggi può provare a coordinare, a patrocinare, ma se vogliamo davvero una città che diffonda attività culturale su tutto il territorio abbiamo bisogno di punti di eccellenza che autonomamente contribuiscano ad arricchire e a completare la proposta artistica messa in campo dall’Amministrazione”. Ringrazia il sindaco di Salerno, per aver scelto Ermanno Guerra, come delegato alla cultura, il presidente del consiglio Dario Loffredo, che sul dibattito culturale che si è aperto in città preferisce non esprimersi… “Ermanno è una di quelle persone che ha dato prova di trasformazione di questa città e se oggi noi facciamo questo è grazie a persone come lui. Avere la possibilità di dialogare con persone come Ermanno Guerra è un piacere. Per quanto riguarda le polemiche sterili, dico sempre che chi fa le polemiche poi non propone niente, possiamo migliorare sempre, noi accettiamo suggerimenti da tutti, quando sono verso il miglioramento delle cose, quando invece vengono fatte in questo modo, forse è meglio non parlarne altrimenti facciamo solo pubblicità a persone che non esistono”. Anche il sindaco come il presidente Loffredo ha espresso pubblicamente la sua stima e fiducia in Ermanno Guerra… “E’ il mio consulente alla cultura ed è parte integrante del mio staff, oltre ad essere il riferimento per quanto riguarda questi aspetti. Guerra ha fatto un osservazione che sottoscritto in pieno, ovvero quella dell’importanza tra l’amministrazione ed il privato. Non è giusto e credo anzi che sia sbagliato che l’ente comunale sia il finanziatore di tante iniziative che si possono svolgere nella nostra città. E’ importante che ci siano anche libere iniziative, alle quali noi comunque daremo sempre il nostro sostegno morale. Ma non possiamo finanziare tutti economicamente. Per rispondere a chi dice che a Salerno non succede niente, voglio solo ricordare che oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) parte il Crocifisso Ritrovato che è un’iniziativa storica della nostra città, molto attesa dai nostri concittadini e non solo. Sono stato alla Bit di Milano e sono rimasto sorpreso nel vedere che la Fiera del Crocifisso Ritrovato era molto conosciuta da tutti i tour operator, soprattutto del nord Italia. Inizierà a giugno ‘Il porto delle nebbie’ festival del noir, poi c’è ‘Salerno Letteratura’, insomma credo che francamente accusarci di essere una città dove non succede nulla è sbagliato. Il prossimo 6 maggio ci sarà la prima del Rigoletto, nell’ambito della stagione lirica del Teatro Verdi di Salerno, avremo l’Arena del Mare e il Premio Charlot. Quindi di cose ce ne sono. Naturalmente tutto è perfettibile. Noi facciamo quello che possiamo ottemperando alle esigenze sia economiche che strutturali e cerchiamo di dare una risposta. Mi pare quindi che non è che dormiamo, facciamo e lavoriamo con discrezione e dedizione, e questo l’abbiamo sempre fatto”.