di Monica De Santis
La notizia che a Salerno e provincia si è quasi raggiunta l’immunità di gregge, comunicata nella giornata di lunedì dal dottor Saggese referente per le attività covid dell’Asl di Salerno e direttore del dipartimento di Igiene Pubblica, è stata accolta in maniera positiva dal sindaco di Salerno Vincenzo Napoli che ha così commentato i dati dell’Asl di Salerno… “Mi giungono notizie importanti dall’Asl di Salerno, che mi segnala che nella provincia di Salerno, il 65% della popolazione ha già avuto la prima dose, ma dato più importante il 60% della popolazione ha ricevuto prima e seconda dose. Le previsioni statistiche segnalano che entro fine agosto si raggiunga il 70 – 75 % della popolazione vaccinata. Sembrano, anzì sono, dei dati importanti, tranquillizanti per molti versi, – prosegue ancora il sindaco Vincenzo Napoli – ma ciò però ci impone comunque ad avere un atteggiamento cauto, nel senso che bisogna intervenire molto sui giovani, che noi invitiamo con tutto il cuore a vaccinarsi. E non basta – conclude il primo cittadino di Salerno – bisogna fare in modo che i presidi semplici di prevenzione, di profilassi della malattia, ovvero indossare la mascherina, lavarsi spesso le mani, mantenere il giusto distanziamento siano sempre rispettati. Siamo forse alla fine del tunnel, però bisogna continuare, ancora, ad essere cauti e responsabili” Insomma se a lunedì erano 670 mila le persone vaccinate, di cui: 610 mila vaccinati con due dosi e 60mila persone che hanno ricevuto solo la prima dose, a fronte di 980 mila persone vaccinabili nella provincia di Salerno che conta 1 milione e 081 mila abitanti, resta ancora alto il numero dei giovanissimi e dei giovani che non si sono vaccinati. Ed in vista della riapertura delle scuole, in programma per il prossimo 15 settembre, questo dato non può che destare preoccupazione, perchè come ribadito più volte dal Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, se gli studenti non saranno tutti o comunque buona parte di loro vaccinati, si rischia di non far ritorno in classe. Intanto Cgil, Cisl, Snals e Anief con una lettera ai ministri scrivono che è “precisa responsabilita’ politica del Governo valutare se introdurre o meno l’obbligo di vaccinazione del personale scolastico, qualora la ritenga misura assolutamente necessaria per garantire la ripresa delle attività didattiche in sicurezza e in presenza”. Nella lettera inviata ai ministri nella quale ricordano che “oltre l’85% del personale scolastico nazionalr” è vaccinato. “Siamo comunque dell’avviso che l’introduzione dell’obbligo vaccinale non sarebbe di per sè sufficiente a dare garanzia di assicurare la ripresa delle attività didattiche in presenza e in sicurezza”. I sindacati chiedono per tutti gli alunni – sia per gli alunni che frequentano il primo ciclo scolastico che per gli alunni che frequentano le scuole superiori – “le misure di sicurezza stimabili come più efficaci” che restano la disponibilita’ di organico aggiuntivo per sdoppiare le classi, di edifici e spazi scolastici per assicurare il distanziamento, la riduzione del numero di alunni per classe, il potenziamento dei trasporti degli alunni. “Per queste ragioni – scrivono – riteniamo necessario che siano confermate e potenziate le misure gia’ previste nel recente passato per garantire la sicurezza nelle scuole, a partire dall’organico aggiuntivo (cosiddetto covid) per sdoppiare le classi e garantire il distanziamento”