di Monica De Santis
E’ un mistero il decesso di Rocco Morelli, un 69enne di Eboli che si era ricoverato per un “normale” intervento all’anca, presso il nosocomio cittadino, ma che purtroppo in sala operatoria non c’è mai arrivato. Il cuore di Morelli si è fermato, lo scorso primo giugno, per “complicanze”, che al momento non sono state precisate dai sanitari. Un decesso anomalo, inaspettato che ha spinto i familiari del 69enne assistiti da Studio3A-Valore S.p.A., a presentare un ricorso al Pubblico Ministero della Procura di Salerno, dottor Morris Saba, che ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario. Al momento il procedimento penale è contro ignoti, ma non è escluso che nei prossimi giorni si possano iscrivere alcune persone nel registro degli indagati. Intanto come richiesto dal Sostituto Procuratore, è stata disposta l’autopsia, che sarà fondamentale, dicono gli avvocati difensori della famiglia, per capire le cause della morte ed accertare eventuali responsabilità da parte dei medici che hanno avuto in cura il sessantanovenne. Domani mattina presso la Cittadella Giudiziaria di Salerno sarà conferito l’incarico al consulente tecnico. Di certo, fanno sapere dallo Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, attraverso il consulente legale dottorVincenzo Carotenuto, alle operazioni peritali parteciperà anche il dottor Mauro Ciavarella, quale medico legale di parte. Rocco Morelli, lascia la moglie e quattro figli. Al momento del ricovero dicono, godeva di buona salute e non soffriva di particolari patologie, se non di dolori all’anca. Dolori che avevano spinto i medici del reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Eboli a decidere per l’intervento. Il 69enne era stato ricoverato il 28 maggio e sottoposto a tutti i controlli pre-operatori, mentre l’intervento chirurgico era stato programmato per mercoledì primo giugno. Durante la notte però l’uomo non si era sentito bene ed aveva anche vomitato, come ha raccontato uno dei figli, che era riuscito a parlare con il padre per l’ultima volta alle 6 del mattino. Un racconto quello fatto dall’uomo che aveva messo in allarme il figlio che aveva quindi deciso di chiamare in reparto per capire di quali problematiche soffrisse il padre. Dall’altro capo del telefono però, chi ha risposto ha rassicurato il giovane, spiegando che stavano effettuando degli accertamenti per comprendere la natura del malessere e che avevano proceduto a dei lavaggi intestinali contro la nausea. Alle 12,15, il figlio di Morelli decide di recarsi all’ospedale per parlare di persona con qualche medico. Giunto al reparto di ortopedia ha chiesto ai sanitari notizie selle condizioni del padre, ha insistito per vederlo, sapendo che non si sentiva bene, e ha ripetutamente chiesto di andarlo a controllare. Purtroppo però le sue richieste sono state vane. Al contrario, non essendo orario di visita è stato invitato ad allontanarsi dal reparto facendo pure intervenire la guardia giurata. E proprio in questo momento che il giovane ha visto accorrere ed entrare in Ortopedia dei medici con dei defibrillatori. Un intervento d’urgenza che i medici hanno purtroppo, effettuato proprio su Rocco Morelli. Dopo un po’ finalmente i medici di Ortopedia sono usciti e, di fronte alle insistenti domande del figlio e degli altri congiunti precipitatisi in ospedale, hanno confermato i loro presentimenti, comunicando che il loro caro era deceduto a causa di non meglio precisate “complicazioni”: il paziente giaceva ancora nel letto della sua stanza, tutto ricoperto di vomito. Sconvolti dal dolore per la perdita, non riuscendo a capacitarsi di quella morte improvvisa e inspiegabile, non avendo ottenuto di fatto risposte dai dottori e nutrendo tanti dubbi sulle cure prestate al loro caro dai sanitari, finanche il sospetto che in realtà fossero intervenuti solo quando il figlio era andato a “battere i pugni” di persona, i congiunti della vittima si sono rivolti a Studio3A e hanno presentato denuncia querela presso i carabinieri della stazione di Eboli, chiedendo all’autorità giudiziaria di avviare gli opportuni accertamenti. Hanno quindi fissato i funerali, che si sono già svolti il 2 giugno, ma non hanno proceduto alla sepoltura della salma, che si trova presso l’obitorio del cimitero di Eboli, in attesa di un riscontro da parte della Procura, che ora è arrivato con i provvedimenti conseguenti.