Pina Ferro
Munito di certificato di idoneità alla traduzione, si apprestava a lasciare il carcere di Fuorni a bordo di un bus, insieme ad altri detenuti, diretto in Tribunale. Francesco Nisi 48 anni, di Castelcivita, il Palazzo di Giustizia non l’ha mai raggiunto: è spirato mentre il pullman varcava il cancello dell’istituto penitenziario. E’ accaduto tutto nell’arco di pochissimi minuti. Nisi, insieme ad altri detenuti era da poco dalito sul pullman della polizia penitenziaria ed era diretto in tribunale dove era prevista un’udienza a suo carico per discutere la richiesta di concessione degli arresti domiciliari. Francesco Nisi fino a qualche mese fa era già destinatario di ordine di custodia cautelare presso il proprio domicilio, ma era finito dietro alla sbarre con l’accusa di evasione. Nisi, claudicante si aiutava a camminare con una stampella. Ieri mattina, dopo il disbrigo dell’iter previsto per i detenuti che devono essere trasferiti momentaneamente dal carcere presso altre strutture (Tribunale, ospedale….) Franesco Nisi è salito a bordo del pullnan e si accomodato cicino ad altri detenuti. Il bus è partito e, mentre stava attraversando il cancello di ingresso il detenuto ha avvertito un improvviso malore, gli altri detenuti e gli agenti della polizia penitenziaria, presenti sul mezzo di trasporto, hanno fatto scattare immediatamente l’allarme. L’autista ha fermato il mezzo ed è stato fatto intervenire il personale sanitario presente all’interno del carcere e un’ambulanza del 118. Purtroppo per il detenuto non c’è stato nulla da fare. Nonostant le manovre di rianimazione immediatamente poste in atto il cuore del 48enne non ha ripreso a battere. Sembra che ad uccidere Francesco Nisi sia stato un infarto fulminante. I detenuti che erano presenti sul bus, sono stati tradotti in tribunale con altri mezzi. Il corpo di Francesco Nisi è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale di via San Leonardo. Ovviamente di quanto accaduto è stato informata l’autorità giudiziaria per gli adempimenti di rito.
La Uil provinciale, nella figura di Lorenzo Longobardi, ha espresso la propria vicinanza ai colleghi del nucleo traduzioni che ieri mattina si sono ritrovati a fronteggiare la situazione di emergenza