di Erika Noschese
La sua vita non è stata certamente caratterizzata dall’arcobaleno, scandita dal dolore, da perdite importanti che, inevitabilmente, lo hanno cambiato eppure è proprio tra le righe di “Arco…Baleno” che ha scelto di andar via. Un’ultima uscita pubblica, applausi a scena aperta ma senza concedere il bis. Quel sipario si è chiuso, per sempre. Gianni Novella è andato via, lo ha fatto a poche ore dalla prima presentazione del suo romanzo “Arco-Baleno”, edito da Saggese. Un racconto che parla di lui, un racconto che vive di lui. Un «inno alla vita e alla speranza, così come i colori dell’arcobaleno, che dopo il lampo improvviso, ti regalano tutta la magia e la meraviglia, lasciando spazio alla rinascita». E sono proprio queste le parole di Gianni quando, lo scorso 30 maggio, annuncia a tutti il suo romanzo autobiografico, scritto dalla giovane penna Federica Costanza. Ha lottato fino alla fine, aggrappandosi alla vita, a quella sempre più debole speranza ma quella battaglia non l’ha persa. No. Quella battaglia Gianni l’ha stravinta se oggi Salerno piange per lui. Una città innamorata di un uomo che ha saputo raccontare il tifo sano, bello, emozionante. Tifoso della Salernitana ha trascorso la sua vita tra palestra e studi televisivi: le sue trasmissioni, ideate con il Centro di Coordinamento Salernitana Clubs, sono state un successo. E lui è sempre stato presente, in prima linea, fino all’ultima puntata. Quel testimone lui non voleva lasciarlo. La sua Salernitana, raccontata a modo suo e aperta ai tanti amici che, negli anni, hanno avuto modo di conoscerlo, apprezzarlo, osannarlo ma soprattutto viverlo. Tanti successi negli anni ma un unico obiettivo: raccontare la sua vita, riuscire a farla conoscere agli altri. Il suo tempo sulla terra stava per giungere a termine e di questo ne era consapevole. Forse, proprio per questo ha scelto di essere presente a quell’ultimo incontro pubblico, per congedarsi. Ed è andata proprio così. Dal palco ha voluto ringraziare il reparto di oncologia lasciando un ultimo messaggio di speranza: «Io ci ho messo tanto coraggio, sono arrivato fino ad un certo punto ma purtroppo la malattia…Abbiamo qui tanti rappresentanti del settore oncologico che mi hanno dato più della stessa vita e io li voglio ringraziare perchè essere qua è veramente un miracolo della ricerca – ha detto Novella dal palco – Anche se improvvisamente è calato il sipario non è detto… c’è ancora un po’ di speranza». Calcio, palestra ma anche politica. Alle ultime elezioni comunali ha scelto di scendere in campo, candidandosi al consiglio comunale con Michele Sarno sindaco. Quel male che alla fine lo ha strappato alla vita era già presente ma non era riuscito ad abbatterlo. Quel mese di campagna elettorale lo ha trascorso tra la sede elettorale e le chiacchiere con gli amici che non gli hanno fatto mancare il suo supporto. Ieri mattina le sue condizioni si sono aggravate: è stato trasportato in pronto soccorso e, nel pomeriggio, l’ultimo sospiro tra il dolore dei tanti amici che non lo hanno mai lasciato solo. I messaggi di cordoglio «L’U.S. Salernitana 1919, il Presidente Danilo Iervolino, i dirigenti, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff si stringono attorno al dolore che ha colpito il mondo sportivo salernitano per la scomparsa di Gianni Novella, storico e indimenticabile volto del tifo granata», ha dichiarato la società. «Addio Gianni. Esprimo il cordoglio mio personale, della Civica Amministrazione, della cittadinanza tutta per la morte di Giovanni Novella. Ai familiari ed amici un abbraccio di profonda solidarietà. Il carissimo Gianni è stato un uomo speciale. Un professionista eccellente nel campo della moda, della comunicazione, dello sport e della forma fisica – hanno dichiarato dall’amministrazione comunale – Un modello di vita per il suo pubblico che ne apprezzava le doti umane, il garbo, la signorilità. Ha lottato con tutte le sue forze contro un male terribile. Sempre con il sorriso addirittura confortando chi gli stava vicino. Venerdì scorso eravamo insieme al Centro Pastorale. Salerno gli ha donato l’ultimo abbraccio che lui ha accolto con il cuore pieno di gioia. Addio Gianni e grazie per tutto quello che ci hai donato fino all’ultimo respiro. Salerno ti ama e ti amerà sempre». Il ricordo di Federica Costanzo «In questi giorni di agonia, mi sono chiusa nel silenzio. Avrei potuto condividere tanti momenti della nostra serata, quella in cui “arco…baleno” entrava nella vita di tutti. Ma per me non aveva senso non poter condividere questa “nascita” con te. Me l’hai insegnato tu che le gioie hanno un senso solo se condivise con le persone a cui vuoi bene. Ed io volevo il mio compagno di viaggio. Sono arrabbiata?! Sì, tanto. Mi è sembrato che questa nascita coincidesse con la tua fine. E sono arrabbiata, non sai quanto – ha raccontato la giovane scrittrice sui social – …poi penso: tu volevi che le cose andassero proprio così, ma io non lo avevo capito fino in fondo. Mi avevi detto circa due anni fa: “Ho una serie di cose da portare a termine. L’ultima sarà il libro”. Ma… …Ma io non avevo capito che quel momento, la presentazione del libro, avrebbe rappresentato il saluto alla tua gente, quella che ti ama tanto. Non avevo capito che avresti colto quel momento per guardarci tutti negli occhi e ricordarci che “la luce” risiede nella forza dell’anima, che non conosce resistenza fisica. Non avevo capito che quella sera avevi deciso di lasciare il “palcoscenico” della vita terrena, per goderti lo spettacolo dall’alto. Perché dall’alto tutto è più magico! Non avevo capito che mi avresti fregata anche questa volta, come era tuo solito fare nel nostro viaggio. Non avevo capito che quando quella sera parlai della tua rabbia costruttiva, era giunto il momento per me di farla mia, non solo a parole. Quindi sì, sono arrabbiata. Ma la mia sarà, te lo prometto, non una rabbia che distrugge, ma che dà nuova linfa vitale. Farò di tutto per vivere la mia vita come ti ho promesso nel nostro viaggio. Probabilmente non compirò le tue gesta, ma cercherò di emulare la tua continua ricerca della luce. E laddove dovessi dimenticarmene per un attimo, il Sole che ora porto dentro di me, ma che non vedo l’ora di mettere al mondo, mi illuminerà la strada. Ti prometto che scriverò ancora e che non avrò più il timore di “farmi leggere”, esattamente come volevi tu. Vivrò piogge, anche molte intense, nella consapevolezza, però, che dopo arriverà l’arcobaleno. E porterò il nostro “arco…baleno” nella vita di chiunque incontrerò. Lo farò conoscere ed amare da tutti. Arrivederci mio caro compagno di viaggio…onorata di averlo vissuto con te! P.s. Dimenticavo: più di ogni altra cosa, quella sera io non avevo capito che tu l’arcobaleno lo stavi attraversando. Non era la tua fine, ma il tuo meraviglioso inizio». Strazianti le parole del nipote Francesco che solo pochi mesi fa ha perso il papà, il capitano Carmine Novella. «Zio, superare l’ennesimo dolore sarà per me più che difficile ma come so anche che ora sarai insieme a papà e probabilmente sarete insieme più forti di prima. Sono sicuro che in un modo o nell’altro un giorno ci rivedremo per portare armonia, gioia e immensa forza di vivere in un mondo forse più bello di questo dove tutte le sofferenze verranno annullate e tutti saremo più felici – ha raccontato il nipote – Ti sei preoccupato per me fino alla fine e avrei voluto farti ancora vedere tante altre cose ma non sarà possibile. Grazie per avermi infuso il coraggio, di avermi insegnato che la paura non è solo un sentimento negativo, grazie per avermi insegnato ad affrontare la vita in maniera più leggera nonostante ci presenti davanti infinite avversità; grazie per avermi fatto da padre; grazie per tutto. Perché come hai sempre detto “fin quando c’è vita non si dice mai è finita” e tu resterai impresso nei nostri cuori». «Hai lottato con tutte le tue forze fino all’ultimo. Sono profondamente addolorato», ha detto l’ex giocatore Luca Fusco. Tanti i pensieri e i ricordi degli amici che oggi piangono un uomo buono, una persona generosa, educata, gentile. Un cuore granata ma d’altri tempi. L’ultimo saluto domani pomeriggio al Duomo alle 16. Alla famiglia Novella il cordoglio della redazione di Le Cronache e del direttore Tommaso D’Angelo.