di Mario Rinaldi
Si apre un nuovo capitolo nell’interminabile contenzioso con le Fonderie Pisano: il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Richiesta di riesame, emanata a maggio dalla Regione Campania tramite Decreto Dirigenziale, come atto dovuto, dal momento che sono entrate in vigore nuove direttive dell’Unione Europea che interessano anche le attività delle fonderie di metalli ferrosi. In particolare, le BAT (Best Available Technologies) che questi ultimi dovranno adottare, sono più restrittive e prevedono, tra l’altro, l’impossibilità di utilizzare il forno a Carbon Cock, tuttora in funzione presso lo stabilimento dei Pisano. Sulla vicenda è intervenuto anche il Sindaco di Pellezzano, Francesco Morra, per dire la sua anche in merito agli ultimi episodi verificatisi nei giorni scorsi, quando le Fonderie, dopo aver rimesso in moto l’opificio, ha creato disagi ai residenti di via dei Greci, costretti a chiudersi in casa per evitare di respirare fumi, odori nauseabondi ed esalazioni provenienti dalla fabbrica.
Sindaco Morra, con la riapertura della procedura di valutazione dell’AIA, si apre di nuovo il dibattito sulla necessità di chiudere l’impianto. Una battaglia che soprattutto il Comitato Salute e Vita sta portando avanti con grande incisvità.
“La riapertura della procedura di valutazione dell’AIA rappresenta sicuramente un importante passaggio, che può costituire una svolta anche in riferimento al destino delle fonderie. Il Comitato “Salute e Vita” avrà la possibilità di partecipare formalmente al dibattito e di esporre le proprie valutazioni in merito. Sarà importante, come in tutte le altre occasioni di confronto, bilanciare bene gli interessi della collettività con quelli imprenditoriali, dando priorità al diritto alla salute e alla vita”.
E poi, ricordiamolo a chi ci legge, che c’è l’importante sentenza della Cedu che ha condannato l’Italia a risarcire gli abitanti dell’area delle Fonderie Pisano.
“Ribadisco quanto già affermato in un mio precedente intervento. La Corte di Giustizia Europea ha condannato le Autorità Italiane per i danni causati dal funzionamento delle Fonderie Pisano alla salute e al benessere dei cittadini di Pellezzano e di altri comuni della Valle dell’Irno. Una decisione importante, che ha accolto il ricorso presentato da 151 cittadini della zona, ai quali — come Amministrazione Comunale di Pellezzano — non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno, anche con la costituzione di parte civile nei procedimenti penali che si sono susseguiti nel tempo”.
Il team di legali del Comitato Salute e Vita ha anche chiesto un riesame di questa sentenza. Cosa ne pensa?
“Credo sia una istanza legittima, soprattutto in considerazione del fatto che i legali contestano l’esclusione del diritto alla vita tra quelli violati, nonché il mancato riconoscimento di un indennizzo per le vittime. Sarebbe giusto un riconoscimento di questo tipo, che andrebbe in linea con l’applicabilità dell’articolo 2 della Convenzione europea in presenza di un “rischio serio e imminente” per la vita. Non a caso studi scientifici ed epidemiologici, tra cui quello Spes, hanno attestato la presenza di metalli pesanti nel sangue dei residenti e un aumento del rischio oncologico”.
In ultimo c’è stata la richiesta di un incontro al Prefetto di Salerno su questa delicata vicenda.
“Esatto. Io, il Comitato Salute e Vita, il Consigliere Regionale Cammarano e due consiglieri comunali abbiamo chiesto un incontro al Prefetto di Salerno Francesco Esposito, più che altro per un confronto aperto e per studiare le soluzioni da adottare affinchè si possa tutelare la salute delle persone. Tuttavia, tengo a precisare in questa sede, che, nel quadro delle competenze istituzionali, il Prefetto di Salerno non dispone delle prerogative per decidere in merito all’eventuale delocalizzazione delle Fonderie Pisano. Le istituzioni sono unite nel prioritario impegno di tutelare la salute dei cittadini, e stanno mettendo in campo ogni sforzo possibile per affrontare e risolvere il problema delle esalazioni e dei fumi tossici provenienti dalle fonderie. Tuttavia, le decisioni di natura tecnica e strategica riguardanti la localizzazione degli stabilimenti industriali rientrano nelle competenze degli organi preposti, sulla base di approfondite analisi, studi e valutazioni di carattere ambientale ed economico. È fondamentale quindi riconoscere che il ruolo del Prefetto si limita a garantire il rispetto delle normative e a favorire il dialogo tra le parti, senza poter esercitare, di sua iniziativa, scelte che spettano ad altri organi competenti. Questa distinzione è essenziale per mantenere un quadro istituzionale chiaro, trasparente e orientato alla tutela della salute pubblica, senza sovrapporre funzioni e responsabilità”. Una vicenda che, come nei capitoli precedenti, dovrà ancora essere molto dibattuta.





