di Erika Noschese
«In Campania stiamo vivendo un momento di stasi, non si capisce se questo immobilismo è dettato da una strategia o da una mancanza di volontà». Parla così il sindaco di Bellizzi Mimmo Volpe, tra i dem campani che ha messo in discussione la figura dell’attuale segretario regionale Francesco Boccia, chiedendo così la revoca dell’incarico per lanciare una nuova sinistra che possa davvero intercettare i bisogni e le esigenze dei cittadini, oggi lontani anche dalla linea del governo nazionale che, ha attaccato il primo cittadino, «fa l’occhiolino ai furbi, è la destra dei condoni». Volpe, a livello nazionale, sostiene la candidatura di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna ed è tra i promotori della Sinistra Popolare che ha già avanzato dieci proposte per la fase costituente.
Polemiche sulla figura di Francesco Boccia a segretario regionale del Pd…
«C’è un partito che sta attraversando una fase di immobilismo quando, invece, dovrebbe esserci un rilancio sui territori. In Campania stiamo vivendo un momento di stasi, non si capisce se questo immobilismo è dettato da una strategia o da una mancanza di volontà».
Sindaco lei è tra quelli che mette in dubbio la posizione di Boccia, dunque…
«È sotto gli occhi di tutti: non c’è un partito che discute, a livello nazionale invece si sta discutendo, si stanno posizionando sulla candidatura alla segreteria nazionale ed abbiamo quattro candidati alle primarie per la presidenza ma, qui, da quando Letta ha annunciato siamo in fermento con il Movimento dei sindaci, la sinistra popolare con Ricci, Nardella e coloro che da tempo si sono già posizionati tanto che, da circa due mesi, abbiamo già lanciato dieci proposte per la fase costituente; siamo tra i pochi che si stanno muovendo: lo scorso 16 dicembre, a Roma, abbiamo lanciato con Bonaccini l’accordo su alcuni punti importanti, come il superamento del numero chiuso per la facoltà di medicina, abbiamo proposto un referendum per la raccolta di firme popolari per il reddito minimo. Nei prossimi giorni lanceremo un’iniziativa per cercare di capire come accompagnare questa fase sostituente: è vero, la prima fase è dedicata agli iscritti che dovranno decidere chi mandare alle primarie tra Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo».
Da sindaco di Bellizzi e militante Pd lei sosterrà Bonaccini…
«Sì, abbiamo sottoscritto un accordo a Roma. Bonaccini ha condiviso con noi alcuni punti che avevamo lanciato per la fase costituente con Matteo Ricci. Siamo primi, in Campania, ad essersi dichiarati con Stefano Bonaccini».
Il Pd in provincia di Salerno è spaccato tra i vari candidati alla segreteria nazionale, crede che questo possa indebolire il partito a livello provinciale?
«No, la pluralità è una ricchezza, un elemento di arricchimento e pluralità. Se le correnti devono contribuire a conservare il potere non serve a nulla, il partito morirà ed è per questo che c’è la divisione delle correnti. Come Movimento dei sindaci abbiamo sottoscritto la candidatura di Bonaccini e siamo oltre mille; gli noi amministratori riteniamo di dover ripartire dai territori, dall’esperienza dei sindaci per cercare di riagganciare quel sentimento che ci sta dividendo dal popolo, dalla gente semplice, dal disagio ed è ciò che dobbiamo raccogliere in questo momento perché sono tantissime le contraddizioni che accompagnano la società italiana; bisogna discutere anche del sistema di distribuzione della ricchezza perché non è possibile che si allarghi la forbice di questo disagio. Questo governo non ci sta dando una mano, ha tagliato i buoni spesa che noi avevamo attivato durante la fase covid per le fasce sociali più deboli. Stiamo lavorando, stiamo aggregando coloro che vogliono rilanciare il Pd, la nuova sinistra, una sinistra veloce, che sorride, che non sia cupa e triste perché dobbiamo trasmettere entusiasmo, dobbiamo dimostrare di poter uscire da questo delicato momento storico. L’Italia, in questo momento, è fanalino di coda con una destra che sta premiando solo i furbi».
Congresso regionale ma anche nazionale, c’è l’ipotesi del voto online…
«Ma anche quello provinciale. Bisogna mettere al centro un nuovo dinamismo provinciale, qualcosa è già partito con Franco Alfieri alla Provincia. Crediamo si possa raccogliere un nuovo spirito di aggregazione perché, in questo momento, c’è una sinistra divisa. Ai candidati è affidato il compito di tenere unito il partito; la parola d’ordine per questo congresso dovrebbe essere ripartire con uno spirito unitario».
Voto online, favorevole o contrario?
«No, non mi appassiona. Va bene la tecnologia ma abbiamo bisogno di sensazioni, emozioni, di poter discutere in mare aperto. Nascondersi dietro l’online è troppo freddo, un’emulazione del grillismo; siamo sempre stati un partito in carne ed ossa».
Primi mesi del governo Meloni con le prime misure messe in campo…
«I Comuni sono stati tagliati fuori, non c’è nulla per i comuni e le piccole risorse basteranno solo per tre mesi; dopo si andrà in una situazione di disagio economico. Proporre la Flat Tax per i ricchi, per chi ha un reddito di 85mila euro e significa favorire sempre i più ricchi. Questo governo fa l’occhiolino ai furbi, è la destra dei condoni, le persone oneste che pagano le tasse sono mortificate dalla linea del governo ed è per questo che abbiamo bisogno di una nuova sinistra. La sinistra popolare che proponiamo con le energie popolari della mozione di Stefano Bonaccini sono in campo per aggregare forze nuove, idee nuove per rilanciare una politica progressista per il Paese».