di Erika Noschese
Dal modello Riace alla vicenda giudiziaria. Un sistema d’accoglienza perfetto che, alla fine, diventa la sua condanna. Riace per gli immigrati era un po’ l’isola felice eppure qualcosa in quel sistema non ha funzionato. Non può funzionare se, ad un certo punto, chi si batte per i diritti degli ultimi rischia di finire in carcere, con una pena decisamente alta. Poi, il riscatto e la scelta di portare quel modello di accoglienza anche in Europa, magari estendendolo a 360 gradi. Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, è candidato al Parlamento Europeo, capolista di Alleanza Verdi e Sinistra nella Circoscrizione Sud. Nel mese di aprile 2024, la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha ribaltato quella sentenza che vedeva Lucano condannato a 13 anni e 2 mesi. La sua pena? A livello giudiziario truffa, peculato e associazione a delinquere ma, forse, banalmente non era gradito il suo modello di accoglienza. Ma dalle motivazioni pubblicate emerge che non è emerso nulla “per ritenere provati nessuno degli elementi che, nella pratica giudiziaria, vengono valorizzati per dimostrare l’esistenza di una struttura associativa”; per quanto riguarda l’ipotesi d’accusa di truffa “manca la prova degli elementi costitutivi il reato” mentre per il peculato “non è configurabile per la gestione e destinazione di somme di provenienza pubblica, anche dopo la loro corresponsione, quale corrispettivo del servizio, pattuito a seguito di apposito contratto e prestato”. Intanto, l’ex primo cittadino domani sarà a Salerno. Il capolista di Alleanza Verdi e Sinistra nella Circoscrizione Sud parteciperà alla manifestazione di apertura della campagna elettorale che si terrà in piazza Mario Ricciardi, a Torrione, a partire dalle ore 18,30. Insieme all’ex Sindaco di Riace saranno presenti le candidate Souzan Fatayer e Alessandra Mariano. Nel corso dell’iniziativa sarà presentato l’appello al voto per Mimmo Lucano, che è stato lanciato da 100 personalità della provincia di Salerno e può essere sottoscritto sulla piattaforma CHANGE.ORG cercando “io voto mimmo lucano” oppure inviando una mail all’indirizzo iovotomimmolucano@libero.it. Lucano, candidato al Parlamento Europeo con la lista Alleanza Verdi Sinistra Italiana. Perché la scelta di scendere in campo? «Mi sono messo al servizio di un’idea, come sempre ho fatto nella mia vita da militante. Voglio portare in Europa i diritti degli “zero”, utilizzando una definizione fatta da Matteo Salvini nei miei confronti. Queste elezioni europee sono fondamentali, più importanti delle altre, perché c’è il rischio che la destra realizzi il suo disegno originario, che è sfasciare l’Europa come unità politica. L’Europa ha bisogno di cure e di una nuova idea, non di essere liquidata». Qual è la sua idea di Europa? «Il mio sogno è quello di costruire un’Europa senza barriere, muri e fili spinati. Un’Europa che non si volti davanti alla sofferenza altrui mettendo al primo posto solidarietà e umanità. Un’Europa che finalmente tuteli le persone più fragili con diritti interi per tutti e tutte. Gli stessi ideali che ho sempre portato avanti quando ero sindaco a Riace. Voglio che l’Europa sia la terra promessa dei diritti, della liberazione dai bisogni e il luogo in cui la parola “fratellanza” abbia un senso compiuto». Quanto ha influito la sua vicenda giudiziaria nella scelta di scendere in campo direttamente? «Non lo so e non ci penso. Le motivazioni con cui la Corte d’Appello mi ha assolto hanno un grande valore, perché ristabiliscono la verità dei fatti di tutti questi anni a Riace. Più d’uno nella destra italiana dovrebbe leggere per bene le motivazioni scritte dai giudici». Tra i compiti del parlamento europeo anche l’immigrazione, tema a lei particolarmente caro. Quali proposte avanzerebbe? «Il tema a me molto caro non è l’immigrazione, ma la dignità degli esseri umani. Tutti, qualunque colore di pelle abbiano e ovunque nascono. Quindi insieme al dovere dell’accoglienza e al riscatto delle nostre realtà abbandonate, credo sia necessario portare avanti proposte che fondino le proprie radici in questi tre punti fondamentali: pace, giustizia ambientale e giustizia sociale. E poi serve rivedere il trattato di Dublino per condividere l’accoglienza fra tutti i paesi europei». Lei si è definito fuorilegge per giusta causa ma è stato assolto dei reati che le sono stati contestati… «Quella definizione contiene il senso della mia intera storia, anche se sono stato assolto. Racconta di come ancora oggi da determinati schieramenti si continui a criminalizzare l’umanità, anche dopo la mia assoluzione. Io sono solo uno dei tanti che ha pagato per i propri ideali, come Ilaria Salis e Peppino Impasto. I miei mandanti però sono stati la Destra e le politiche neoliberali. Il mio modello di accoglienza faceva paura». Cosa non funziona oggi all’interno del Pd? Lei ha rifiutato la proposta di candidatura dei Dem… «Ho rifiutato la candidatura perché oramai trovo il Partito Democratico lontano dai miei ideali. Non potevo legarmi ad una forza politica che non è stata chiara sul tema della Pace ed ha accettato la guerra e l’invio delle armi all’Ucraina e che spesso segue ancora oggi politiche neoliberali lontane dal mio modello di società. Oggi credo serva il coraggio di portare avanti proposte di liberazione e questo l’ho trovato in AVS». Governo Meloni, quali le sue valutazioni? «Trovo tutto molto grave. Penso alle deportazioni in Albania, alle loro politiche sull’immigrazione, al dramma di Cutro e ai Cpr dove esseri umani sono trattati come bestie e un peso per la società. Parliamo di un governo che ha tolto il reddito di cittadinanza e fatto aumentare la povertà, che rifiuta l’idea di alzare gli stipendi dei lavoratori, che ha tagliato persino il fondo di aiuti per gli affitti. È un pessimo governo». Il Sud continua ogni giorno a perdere giovani che lasciano la propria casa per andare al nord o addirittura all’estero. Cosa si può fare per invertire la tendenza? «Sicuramente la risposta non è dividere ancora di più l’Italia con l’autonomia differenziata. Bisogna cambiare questo modello dove il Sud viene considerato solo per lavori a bassa qualifica e bassi salari, dove non c’è investimento su scuola, sanità e tutto ciò che riguarda il pubblico. Investiamo su istruzione e università pubblica, su lavori qualificati e gratificanti e creiamo luoghi dove restare, non da dove scappare». Quello meridionale è un collegio ampio e costituito da comunità molto diverse: cosa dirà loro? «Non sono comunità diverse. Il sud è accomunato dal rischio di spopolamento e dal rischio di vedere scomparire i più giovani. Voglio far capire a tutto il Sud, soprattutto ai più giovani, che è tempo di riconquistare il futuro».