di Francesco Carriero Ridare dignità al mezzogiorno “buttato fuori” dalla Costituzione, con la riforma del Titolo V. Questo il leitmotiv della conferenza voluta dalle associazioni “Mezzogiorno Nazionale” e “PerSalerno”, svoltasi in una gremita Sala Genovesi della Camera di Commercio di Salerno. L’ onorevole Pasquale Viespoli e l’onorevole Mario Landolfi, assieme all’avvocato Michele Sarno, hanno appassionatamente discusso del ruolo del Sud all’interno della realtà nazionale dopo la riforma federalista, ritenuta un colossale fallimento capace di “impoverire il Mezzogiorno più che arricchire il Nord” «Con la riforma del Titolo V – ha dichiarato l’onorevole Pasquale Viespoli – si è voluto colpevolmente cancellare il Mezzogiorno dalla carta costituzionale, e privando lo Stato centrale di quell’autorevolezza di cui il Sud aveva bisogno per emergere dalla crisi atavica che lo attanaglia. Noi vogliamo lanciare una sfida per invertire la tendenza e far tornare il Sud protagonista della nostra Costituzione. Solo in questo modo può tornare al centro delle politiche nazionali ed europee, visto soprattutto la sua indiscussa importanza geo-politica» Ma per reinserire le regioni del Sud nel cuore dell’azione politica nazionale, per l’onorevole Mario Landolfi, l’unica strada percorribile è quella di “chiamare a raccolta” le forze di centro destra: «Il nostro è un appello – spiega Landolfi – alle forze di centro destra, per porre rimedio ad una riforma voluta dalla sinistra e che tanto danno ha creato al Mezzogiorno. Al Sud paghiamo due volte il prezzo della crisi. Lo sviluppo delle nostre regioni è anche nell’interesse del Nord, visto che per ogni 100 euro di investimenti per il Sud, 45 ritornano al settentrione. Il fallimento del federalismo istituzionale e fiscale ha reso il Mezzogiorno più povero e non ha certamente arricchito il Nord». Un prezzo, quello della riforma, pagato soprattutto da Salerno che vive, secondo l’avvocato Michele Sarno, un isolamento istituzionale dovuto soprattutto all’atteggiamento del sindaco De Luca: «Con la situazione attuale – dichiara l’avvocato – paghiamo anche il prezzo di esser stati lasciati soli dalle istituzioni. Questo perché il nostro sindaco, in preda al delirio di onnipotenza e pensando di potercela fare da solo, no ha percorso la via del dialogo e della collaborazione. Non si può scegliere di stare sempre contro qualcuno. La dimostrazione è la Metro: bella ed utile nel periodo delle Luci d’Artista ma poi? A pagare per questi atteggiamenti sono sempre i cittadini. Per questo intendo candidarmi a sindaco a Salerno, fuori dai giochi e dalle strutture partitiche. Il mio unico vincolo sarà il patto d’onore fatto con i cittadini».
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