di Erika Noschese
Crede ancora in un sostegno da parte di Forza Italia e Lega ma procede spedito il suo percorso, verso la tanto attesa tornata elettorale. Il candidato sindaco Michele Sarno non sembra particolarmente preoccupato dalla fase di stallo che vive la coalizione di centrodestra, pronto – ancora una volta – ad aprire ai partiti, alle associazioni e a tutti coloro che vogliono impegnarsi in un progetto politico civico. Avvocato, lei ha criticato, in qualche modo, la scelta dell’amministrazione comunale di Salerno, di affidare ai privati le spiagge libere cittadine. Perché? “Il mio non è un attacco ma la fotografia di ciò che accade. Il mare è un beneficio di tutti, bisogna cercare di coniugare l’esigenza – ed è giusto che ci sia – imprenditoriale, commerciale, il rilancio dell’economia e dell’impresa con l’esigenza del cittadino. Ritengo che questo sia un modo illuminato di procedere ma purtroppo quest’amministrazione continua a dimostrare di non avere una visione complessiva, di andare avanti a tentoni, in maniera disorganica e disomogenea rispetto alle esigenze della nostra comunità. Ben vengano tutte le iniziative che valorizzano l’economia privata, gli investimenti e allo stesso modo vanno coniugate con le esigenze dei cittadini, che ci siano spazi di spiagge riservate ai non abbienti, a coloro i quali non possono permetterselo ed è fondamentale, è nel rispetto di un discorso sociale più che politico”. Di spiagge accessibili ai disabili, a Salerno non esistono e nessuno sembra ricordarselo… “Quando parlo di un progetto che vada a coniugare le esigenze economiche con quelle dei cittadini parlo anche di questo. È evidente, io devo consentire – rispetto ad un bene che ci è stato dato in dono da nostro Signore – che tutti ne possono godere”. Amministrative, il centrodestra ancora fermo al palo ma Fratelli d’Italia non farà un passo indietro rispetto al sostegno già annunciato a favore della sua candidatura. Crede in un sostegno da parte di Forza Italia e Lega? “Io ho sempre detto che rispetto i partiti, le loro determinazioni e i tempi perché i partiti devono creare le condizioni per un’elaborazione che alle volte è complessa. Come candidato sindaco di un progetto civico è stato più semplice ed abbiamo registrato l’adesione da parte di un partito politico importante, oggi il più in ascesa in Italia ed è quello di Giorgia Meloni, rappresentato – a livello locale – dall’onorevole Cirielli. Ho grande rispetto dei partiti e sono convinto che alla fine, al netto di tante valutazioni, si possono creare delle sinergie, momenti di incontro perché in politica bisogna trovare ciò che unisce e non ciò che divide e ci si può ritrovare su un programma. Immagino tutti i partiti, così come le associazioni, e tanti altri momenti politici possono essere condotti all’unità, sotto il profilo dell’alternativa al sistema di governo e di potere che ci amministra da quasi trent’anni, ritengo ci siano le condizioni per fare dei ragionamenti. Poi, è evidente: chi sono io per dettare la linea politica a partiti di livello nazionale come Forza Italia e Lega? Ma credo che alla fine si possano trovare punti di convergenza. Vado avanti, la cosa che maggiormente mi ispira, fin dall’inizio del mio progetto, è l’accordo con i cittadini salernitani”. Crede che questo stop del centrodestra possa avere risvolti positivi per il centrosinistra? “Io non credo proprio. Non capisco perché quando si parla del centrodestra si vogliono stigmatizzare delle situazioni che sono presenti in tutte le compagini. Qualche giorno fa, un consigliere comunale pare abbia detto che questa coalizione potrebbe addirittura cambiare il proprio candidato. Io non so se è vero o meno ma noto che ovunque ci siano i partiti, si discute. Ci sono esponenti di centrosinistra che non sono vicini a quest’amministrazione e, anzi, hanno preso le distanze. Questo vuol dire che la politica è fatta di queste dinamiche ma io, dal mio canto, posso dire che vado avanti, con coerenza, sono una persona seria: il mio è un progetto civico che guarda con attenzione a tutte le forze politiche e a tutti i soggetti ma voglio allargare il campo a coloro i quali, da sinistra a destra, rappresentano energie positive della nostra comunità che per troppi anni sono stati messi all’angolo; la politica in cui credo non è quella fatta da guelfi e ghibellini, amici e nemici. Io ritengo che se c’è qualità si valorizza, indipendentemente dallo steccato ideologico di riferimento; è questo l’errore storico che è stato commesso in questa città: chi aveva un’idea diversa veniva messo all’angolo, io ritengo che le idee diverse possano essere un arricchimento. Oggi dicono che in città si sia creata una dicotomia: da un lato il potere, un sistema, dall’altro lato l’alternativa Sarno perché con me c’è la logica della condivisione e della progettualità. Nel rapporto democratico, debba prevalere il consenso e non la logica dell’uomo solo al comando. Sotto questo aspetto mi confronto con serenità con tutte le persone che vogliono ragionare e lavorare, oltre che a partecipare, alla stesura di un programma elettorale che sarà dettato dai salernitani”. In questa fase così delicata si parla ancora di lavoro, ci sono settori ancora bloccati… “Quello che è accaduto a La Fabbrica è sintomatico di una incapacità gestionale nella misura in cui quando c’erano grandi opere registravano grandi passerelle, con politici presenti. Ora, con persone che stanno perdendo il posto di lavoro, famiglie che si avvicinano alla soglia della povertà, non ho visto grandi passerelle. Allora, al netto dell’amarezza, delle critiche che non mi piacciono, io porto una fotografia dei problemi e proporre soluzioni ma bisogna evidenziare un’incapacità amministrativa nell’avere una visione, un’idea. E’ inutile aprire cattedrali nel deserto se non sono funzionali ad un’espansione sotto il profilo economico commerciale. Per quanto riguarda l’area Asi, invece, ormai neanche gli industriali reputano tali da poter giustificare gli investimenti fatti all’epoca. Andrebbe revisionata. Tutte queste cose non sono polemica politica ma la registrazione di problemi rispetto ai quali dovrebbe prevalere la logica del prevenire rispetto a quella del curare. Noi in questa città, ci stiamo avviando verso un percorso pericoloso: registrare fallimenti senza poter intervenire. Noi oggi a quelle famiglie cosa diciamo? Come la recuperiamo quella struttura? Qualche giorno fa inaugurano una rotatoria ma se inaugurassero una rotatoria in meno, pensando di più ai problemi delle persone, si parlerebbe di una politica seria. Bisogna smetterla con la politica dello spot elettorale. Il primo che mi pongo non è la prima pietra ma l’ultima: quell’ultima pietra deve essere posta in una posizione che sia sinergica allo sviluppo e alla garanzia dei posti di lavoro e dell’economia. Gli amministratori dovrebbero ispirarsi alla logica del buon padre di famiglia e mi pare un concetto applicato in maniera erronea, nel senso che ci si preoccupa troppo della propria famiglia e non di quella di tanti cittadini salernitani”.