
Una non notizia diventa improvvisamente notizia per tutto l’apparato giornalistico della sinistra. Un finanziamento (del tutto legittimo fino a prova contraria) di Agostino Gallozzi a Piero De Luca: 5 mila euro. la notizia è un’altra: da Gallozzi ci si aspettava ben altro. battuta a parte, sempre secondo l’apparato mediatico della sinistra.(In testa Il Secolo XIX, quest’ultimo di proprietà dell’armatore D’Aponte, acerrimo nemico di Spinelli, socio minoritario di una società con Gallozzi) e poi il Fatto. Oggi ci aspettiamo Repubblica e tutto l’arsenale collegato. Naturalmente il Fatto non si lascia sfuggire l’occasione per collegare l’inchiesta conoscitiva dellla Procura di Salerno con i finanziamenti a De Luca padre. Il solito vero obiettivo, più in casa Pd che del centrodestra la cui inutilità è ben risaputa. Quante inchieste con dati alla mano ha effettuato Cronache: quante battaglie sollevate ma al di là di qualche sporadica interrogazione di Celano, buttata lì quasi per caso, del centrodestra si è notata la capacità in 30 anni di nominare Provenza, uomo legato a De Luca, al Conservatorio. Questo è il centrodestra destianato all’opposixzione a vita sia a Salerno che alla Regione. In effetti quello che appare un metodo Boffo contro De Luca (e Gallozzi) serve a rianimare Elly e la sua compagnia da circolo, capeggiata dal baffo Ruotolo, Sarracino e il soldato Misiani. Il pericolo sempre più consistente che la Cassazione dia ragione a De Luca sul terzo mandato ha messo in preallarme la compagnia napoletana e così improvvisamente una non notizia diventa una pistola fumante contro De Luca. In attesa della probabile archiviazione. De Luca va sconfitto nelle urne non con il solito gioco delle Procure. E il Pd sa che con De Luca in campo non c’è trippa per gatti. Ora ci manca solo l’editoriale di Massimo Giannini per completare la festa