di Pina Ferro
Sentenze favorevoli in cambio di mazzette: hanno scelto di essere giudicati con il rito dell’abbreviato il giudice Fernando Spanò, presidente della IV sezione, Franco Spanò, figlio del giudice, per il quale il padre aveva chiesto un lavoro con retribuzione senza contratto; Giuseppe De Camillis , vicepresidente della seconda sezione il quale ha anche chiesto di rendere interrogatorio; Giuseppe Naimoli, dipendente della segreteria della commissione tributaria regionale e la Facom Gas. E’ stata invece dichiarata la nullità della richiesta di rinvio a giudizio, per motivi tecnici, per Agrolatte, Autoshop e agrolatte catering. Arriverà il prossimo 12 dicembre la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio a carico di tutti gli altri indagati. Sono state 15 le persone coparse dinanzi al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno e sei le società. Gli arresti risalgono allo scorso mese di maggio. A fare piena luce sul giro di mazzette fu la Guardia di Finanza di Salerno, coordinata dai pm Luigi Cannavale ed Elena Guarino. Dieci sono i casi accertati. Le accuse sono di concorso formale in corruzione in atti giudiziari aggravato dalla reiterazione. Gli importi pagati ai due giudici per ottenere sentenze favorevoli andavano dai 5mila ai 30mila euro, anche se in alcuni casi sono state promesse altre dazioni, come l’assunzione del figlio di un giudice da parte di una delle società coinvolte oppure la concessione in uso gratuito di un appartamento in città. La Guardia di Finanza nel corso dell’attività investigativa, ha acqujisito elementi di prova attravberso video e intercettazioni ambientali. Documentato lo scambio del denaro.