di Erika Noschese
Alunni di Brignano privati della scuola elementare in quanto a disposizione di altri enti usufruiscono della struttura scolastica. A chiedere di trovare una soluzione è il comitato dei rioni collinari Brignano, Casa Manzo e zona Panoramica che contestano a il decreto dal consiglio comunale approvato, riguardante il pagamento del servizio dello scuola bus, bene primario soprattutto per le famiglie numerose con reddito Isee basso. “Non è concepibile che una famiglia con quattro figli a carico, con Isee soprattutto debba sobbarcarsi aggiuntivi, per un servizio che da sempre è stato gratuito, proprio a tutela delle famiglie in difficoltà”, ha dichiarato il presidente del comitato di quartiere Massimo Ronca che fa presente come i rioni collinari, in forte espansione demografica, fino al 1995, hanno usufruito della scuola rionale, che fungeva da collante automobilistico per tutte le famiglie che si recano a lavoro. La ex scuola elementare di Brignano inferiore, nonché anche seggio elettorale, oggi è a disposizione di altri enti a sfondo sociale, ma con poche presenze all’interno, non più di 7 persone e – ha aggiunto Ronca – “senza nulla togliere alle associazioni sul territorio, credo sia più giusto a questo punto, reintrodurre la scuola a Brignano, al fine di tutelare le famiglie. Faccio inoltre presente, che nel 1995, dopo incontro con i residenti, l’allora consiglio comunale, ha deliberato sia la chiusura della scuola, ma con il patto che il servizio trasporto scolastico, divenisse gratuito proprio per bilanciare le esigenze dei residenti e dell’amministrazione comunale”. Tale documento, dovrebbe essere nell’archivio del Comune e controfirmato anche da alcuni residenti che illo tempore si opposero alla chiusura della scuola. “Da residenti, cerchiamo di essere vicino all’amministrazione comunale, in relazione al momento difficile che sta attraversando, ma è inconcepibile, che debbano essere penalizzate le famiglie, non per propria responsabilità, pagando dazio sia economico, che logistico, in quanto una famiglia con 4 bambini, nelle condizioni economiche medio / basse, si ritrovi a pagare circa 200,00 euro al mese per assicurare la presenza scolastica ai propri figli”. Da qui la richiesta di trovare una soluzione consona a tutela dei bambini e di conseguenza delle famiglie, ma anche al fenomeno di migrazione, facilmente prevedibile, dove a causa di questo decreto, molti circoli didattici, perderanno presenze a scuola e ingolferanno altri istituti più facilmente raggiungibili logisticamente, il che a pagarne saranno anche le scuole, già al collasso gestionale. I residenti chiedono un confronto con il primo cittadino per affrontare insieme la questione e provare a trovare una soluzione anche per fronteggiare la “fuga” degli studenti presso altre scuole.