Brigida Vicinanza
Non ci sarebbero avvisi di garanzia al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona per il caso del bimbo rapito dalla mamma nella notte tra venerdì e sabato. Almeno fino ad ora, nulla è stato notificato nè al direttore generale, nè ad altri medici o infermieri dell’azienda ospedaliera. Intanto già giovedì si riunirà la Commissione di inchiesta creata ad hoc dal direttore generale Giuseppe Longo, guidata dal dottor Angelo Gerbasio e costituita dal dottore Crisci e dal capo del dipartimento di neonatologia Ennio Clemente, per dare vita ad una prima stesura di relazione che ricostruirà i fatti di quella sera. Ma oltre alle questioni giudiziarie, per il piccolo adesso c’è una speranza in più. Ieri mattina è stato infatti trasferito dal San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona in una casa d’accoglienza, disposizioni queste date dal presidente del Tribunale dei minori Pasquale Andria, che starebbe preparando comunque ulteriori provvedimenti rispetto a quelli già presi in passato nei confronti della mamma, Marta Wozniel, e del suo bambino. Intanto lotta sindacale aperta all’interno dell’azienda ospedaliera di via San Leonardo. Mario Polichetti, della Fials, sempre più da solo, contro la Cgil, Uil e Cisl medici che continuano a dimostrare solidarietà al direttore generale e a quello sanitario, nascondendo il problema della sicurezza all’interno del nosocomio salernitano. Un incontro urgente con i vertici aziendali dell’azienda “Ruggi” di Salerno per discutere delle problematiche legate alla sicurezza del plesso di via San Leonardo. Questa la richiesta di Mario Polichetti, dirigente sindacale della Fials provinciale, che, insieme al segretario Armando Porcelli, ha scritto una lettera al manager dell’azienda ospedaliera di Salerno, Giuseppe Longo. “Serve un confronto alla luce degli ultimi episodi registratisi nella struttura di via San Leonardo” – ha sottolineato Polichetti – Basta mettere in discussione la credibilità di questa azienda, oltre alla tutela e all’incolumità di pazienti, medici e infermieri”. Poi l’appello al capo della Procura della Repubblica di Salerno, Corrado Lembo: “Chiuda l’indagine in tempi brevi e faccia emergere le responsabilità di chi, eventualmente, ha sbagliato. Nessuna caccia all’uomo, poiché medici e infermieri lavorano in condizioni davvero difficili, ma quanto accaduto è davvero assurdo”. Infine, la stoccata agli altri sindacati di categoria: “Dopo l’elezione per il rinnovo delle cariche della Rsu è finito il tempo delle denunce per alcune sigle che dimostrano di difendere gli interessi dei lavoratori a convenienza. Ora che le elezioni sono terminate qualcuno pensa di ritornare all’antico, ma ormai un certo modo di fare sindacato è noto a tutti”.