Mari: “Tringali, il suo impegno un fallimento evidente" - Le Cronache
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Mari: “Tringali, il suo impegno un fallimento evidente”

Mari: “Tringali, il suo impegno un fallimento evidente”

“Salerno a porte chiuse”. È il titolo dell’incontro in programma domenica, alle 10, presso il cinema teatro San Demetrio. All’incontro che sarà introdotto da Luciano Pignataro, già responsabile della redazione di Salerno del Mattino dal 1998 al 2001, e concluso da Nello Trocchia del Domani, partecipano: Vincenzo Iurillo (Il fatto Quotidiano), Adolfo Pappalardo (Il Mattino), Erika Noschese (Cronache), Tommaso Siano (La Città). Conchita Sannino (la Repubblica) interverrà in videoconferenza. L’evento è stato voluto e organizzato dalle associazioni: Casa della Sinistra, Cittadinanzattiva Salerno, Primavera Salernitana, Salerno in Comune, Salerno Merita, Semplice Salerno e Sinope THT. A fare il punto Franco Mari, esponente di Sinistra Italiana. “Salerno a porte chiuse” è il tema dell’incontro in programma domenica al Cinema teatro San Demetrio con la stampa nazionale. Come nasce questo incontro? “Questo incontro nasce con l’obiettivo di non far calare l’attenzione – che c’è stata nelle ultime settimane – sul sistema di potere che governa questa città. Sicuramente, hanno svolto un ruolo importante le indagini della magistratura ma questo ha disvelato un sistema che va oltre le vicende penali e giudiziarie ed è ciò che interessa maggiormente a noi. Poi, c’è un altro aspetto: la chiusura del Comune alla stampa e questo dà il nome all’iniziativa, spingendoci a chiedere la partecipazione di giornalisti locali e nazionali perché non dobbiamo dimenticare che tutto questo ha fatto, per l’ennesima volta, assurgere agli onori della cronaca la nostra città. Credo sia un’iniziativa importante perché sentiremo voci che vengono da fuori, cronisti nazionali e locali e sarà l’occasione per accendere ancora una volta i riflettori sul sistema Salerno”. Mentre l’inchiesta va avanti, mercoledì si terrà il primo consiglio comunale ed è già polemica tra maggioranza e opposizione ma nel frattempo la città vive quasi una fase di stallo… “Sì, all’esterno emerge questa sensazione. Si va avanti per forzatura. La convocazione del consiglio comunale con l’approvazione del bilancio è un’evidente forzatura; noi abbiamo verificato che non è stato possibile neanche per i consiglieri comunali prendere visione della documentazione, non solo non ci sarà la commissione come per obbligo ma addirittura i consiglieri non possono prendere visionare gli atti. Per la prima volta, abbiamo un assessore con la delega alla Sicurezza e alla Trasparenza, dovrebbe concedere il rispetto delle procedure democratiche; è un fallimento evidente quello di Tringali: come si può immaginare trasparenza e legalità senza il rispetto delle procedure e della democrazia? Questo non inficia solo il lavoro dei consiglieri comunali, sono il tramite con la città e il loro lavoro – nei giorni precedenti al consiglio – è di informazione. Questa vicenda è di una gravità assoluta”. A proposito di Tringali, la nomina in giunta è incompatibile con la carica di presidente della fondazione Menna le cui dimissioni sono arrivate successivamente all’accettazione dell’assessorato… “Ci sono punti di vista diversi ma credo che quella delega credo sia inconferibile: non siamo nella fattispecie che ammette le dimissioni dalla carica incompatibile dopo la nomina. La delega era inconferibile, a causa della postazione che occupava Tringali: le dimissioni sarebbero dovute arrivare almeno due anni prima. C’è una certa approssimazione nel governo della città, si vede dappertutto: c’è una difficoltà di base; si tratta di un’amministrazione che non amministra, un’idea di buon governo che non esiste”. All’ordine del giorno del consiglio l’approvazione del Bilancio consolidato e il nuovo Ruggi, punti che non dovrebbero rientrare in un consiglio d’insediamento… “Ci siamo espressi più volte in questi anni contro questa decisione, un’altra forzatura che andrebbe approfondita. Le risorse per costruire un nuovo ospedale non ci sono e credo, tra l’altro, che anche in questo caso bisognerebbe verificare dal punto di vista urbanistico e della proprietà dei suoli. Temo che dietro questa ferma intenzione ci sia la volontà di utilizzare i fondi Pnrr che, a mio avviso, non sarebbero utilizzabili. Io credo che un nuovo ospedale vada associato all’adeguamento delle strutture esistenti, realizzando nuovi spazi limitatamente alle carenze che emergono. Siamo di fronte all’ennesima opera faraonica, annunci in grande stile; credo che la città abbia bisogno di un governo puntuale che guardi alla qualità della vita dei cittadini, senza sprecare risorse e destinarle alla vita quotidiana dei cittadini, dai quartieri al verde pubblico. Le mega opere dobbiamo lasciarcele alle spalle”.