Mari: La Bossi-Fini ha fallito - Le Cronache Attualità
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Mari: La Bossi-Fini ha fallito

Mari: La Bossi-Fini ha fallito

Click-day? Un fallimento. Mercoledì scorso è stato ufficialmente avviato il primo dei tre click day, fissati dal Governo a febbraio dello scorso anno per potere assumere lavoratori stranieri, nel contesto del decreto flussi per il 2025. Ad aver presentato le domande sono coloro che intendono assumere “lavoratori subordinati non stagionali, cittadini di Paesi che hanno accordi di cooperazione con l’Italia”. La conferma delle richieste è stata riservata a quanti avevano precompilato le domande entro lo scorso novembre. Stessa procedura per la mattinata di ieri: si potevano registrare le domande precompilate per gli altri lavoratori subordinati non stagionali (compresi quelli con origini italiane, i residenti in Venezuela) e di quelli del settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, “in quota” e “fuori quota”. Invece il 12 febbraio toccherà alle domande per i lavoratori stagionali dei settori agricolo e turistico – alberghiero. I tre click-day sono stati organizzati sulla base del totale degli ingressi autorizzati dal governo per il 2025, pari a oltre 180mila (70.720 per il lavoro subordinato non stagionale, 730 ingressi per il lavoro autonomo e 110mila per il lavoro subordinato stagionale). E Salerno, su questi numeri, ha un ruolo importante soprattutto per quanto si registra da tanto, troppo tempo in aree delicate come quelle della Piana del Sele, ma non solo. A precisarlo sono stati il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Franco Mari, e il rappresentante del Forum antirazzista Salerno, Anselmo Botte, nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri. Ed è proprio sull’inefficacia del sistema click-day che si è inteso attaccare il Governo, risultato a dir poco inefficace per via di un metodo approssimativo di gestione degli accessi di migranti in Italia. “Si tratta di un fallimento totale – tuona il deputato Franco Mari –, il fallimento della gestione delle politiche migratorie in questo Paese. Questi sono i migranti regolari, e qui c’è il fallimento, perché qui si certifica il fallimento della Bossi-Fini. Poi ci sono i migranti irregolari, infatti nel Mediterraneo si continua a morire e aumentano i flussi. Poi c’è la vicenda dell’Albania, vale a dire l’idea di deportare i migranti ed evitare che ne arrivassero altri: un altro fallimento”. La critica aspra alla Meloni non si arresta: “Poi c’è l’idea di arrestare i trafficanti per tutto il globo terraqueo – prosegue il deputato di Alleanza Verdi Sinistra –. Il primo che hanno preso lo hanno riportato a casa, e quando prendono qualcuno che guida un barchino, lo arrestano e poi ai processi lo devono liberare, perché quelli non sono trafficanti: quelli sono dei migranti ai quali è stato messo in mano il timone all’ultimo momento. Quindi il sistema non funziona da nessun punto di vista”. Per Franco Mari è contraddittorio che la premier, Giorgia Meloni, abbia espresso il suo orgoglio per l’operazione click-day, visto che in passato si erano registrati problemi non di poco conto. “La Meloni si accorge di qualcosa ogni tanto – commenta Mari –. Si dovrebbe accorgere anche del fatto che gran parte della nostra economia si regge su migranti regolari e irregolari, tutti sfruttati e vittime di caporalato. Si accorga prima di questo, la Meloni, e cerchi di mettere il Governo in questo Paese di fronte a questa a questa situazione”. I problemi dei click-day precedenti erano – e in parte restano – di portata abnorme. “Era un sistema che non funzionava, quello del click day – conclude il deputato di Avs –. Ci sono state delle variazioni in corso d’opera. Qual è la problematica maggiore? Proprio quella della gestione dei flussi. Si pagavano tra i 6 e i 7mila euro per arrivare in Italia. Insomma, era una truffa. Ma non ci vuole uno scienziato per capire che un imprenditore non si può scegliere un dipendente, un lavoratore che sta dall’altra parte del Mediterraneo che non ha mai visto. Questa cosa si svolge così: molto spesso qualcuno sfugge a questi meccanismi, ma sostanzialmente questo è rimasto l’unico modo di entrare in Italia. In Italia per colpa della Bossi-Fini non si può entrare regolarmente. In realtà, infatti, non ci sono dei flussi regolari: ci sono dei flussi governati da questi truffatori e approfittatori”. Segue a ruota il rappresentante del Forum antirazzista di Salerno, Anselmo Botte: “Stiamo intervenendo proprio per mettere i puntini sulle i, perché ci sembra paradossale che oggi a ergersi a paladino della difesa ci sia il centrodestra, la destra e in modo particolare la Meloni. Tutte le responsabilità di quello che sta succedendo sono insite nella legge che si chiama Bossi-Fini e nel decreto Flussi, che è uno degli strumenti della Bossi-Fini. È una normativa che non funziona, che non ha nessun criterio di validità, perché prevede che un imprenditore che sta nel nostro paese debba fare un contratto di lavoro a un lavoratore che sta magari in Bangladesh, in Senegal. Come fa un imprenditore ad arrivare a questo soggetto? Ecco, in questa stortura della normativa si inseriscono le attività criminali e malavitose che procurano questa forza lavoro sotto compenso, perché i poveri migranti, che sono l’anello debole di questa catena, pagano 6-7000 euro per entrare nel nostro Paese”. Il danno più imponente è quello mediatico, per Botte, relativo cioè alla comunicazione istituzionale circa le modalità di gestione dei click-day e dei flussi: “Questa è la cosa che non emerge neanche in questi giorni, perché sento anche di esponenti del centrodestra che continuano a non capire che tutto questo l’hanno provocato loro. A me sembra paradossale anche che il Presidente del Consiglio sia andato l’anno scorso in questura a fare una denuncia. Bastava che facesse il giro delle Prefetture per capire quello che succede, non da oggi, ma da una ventina d’anni, da quando quindi è in vigore la Bossi-Fini. Di là bisogna partire, là bisogna cercare di capire”. Molta importanza è stata data all’operazione che, da Salerno, ha portato a smascherare un giro importante di ingressi illeciti nel nostro Paese: “Naturalmente abbiamo apprezzato l’intervento delle forze dell’ordine – commenta Botte – che è un intervento molto importante anche perché, per arrivare a smascherare questo giro, ci vogliono indagini realmente approfondite. Però queste sono cose che sono state denunciate anche dal sottoscritto, dalla Cgil, 20 anni fa. Queste denunce alla Procura le abbiamo fatto tanto tempo fa”. Per Botte la soluzione non è immediata, ma intanto propone la regolarizzazione di quei migranti che, secondo il rappresentante del Forum antirazzista Salerno, risultano essere soltanto vittime di un giro d’affari fuori dalla loro portata: “Si tratta di buttare a mare questa normativa e cercare di capire come intervenire. Intanto noi facciamo una proposta: visto che sono entrati tanti migranti, che sono l’anello debole, quelli che sono sfruttati, quelli che hanno pagato, cerchiamo di regolarizzarli perché sono quelli meno colpevoli in questa situazione. E poi cerchiamo di superare, appunto, questa stortura perché, nonostante tutti gli aggiustamenti in corso d’opera per quanto riguarda il decreto flussi, non si arriva a una soluzione. Questa stortura della legge, che prevede che un datore di lavoro debba stipulare un contratto di lavoro per chi non conosce, non funziona. Bisogna partire da questo per cercare di superarlo”. er.no