Non si placano le polemiche relative alla sanità, a livello locale e regionale. In attesa della relazione degli ispettori che di recente hanno fatto visita all’azienda universitaria regionale Ruggi d’Aragona sono le liste d’attesa ad allarmare. A sollecitare il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è Margaret Cittadino, membro di Medicina Democratica che chiede spiegazioni in merito alla gestione delle liste d’attesa chiedendo se sono stati controllati verificati e misurati gli effetti dei piani di recupero delle liste di attesa redatti dalle Asl e dalle Aziende Ospedaliere negli anni 2020/21/22. Dubbi sono stati sollevati anche in merito all’erogazione dei finanziamenti: «Ci sono realmente o sono state solo deliberati in Regione o nelle aziende, come successo all’Asl di Salerno e all’azienda ospedaliera Ruggi dal 2020 al 2022 – si chiede la Cittadino – Corrisponde al vero che alcune aziende sanitarie non hanno redatto l’obbligatorio piano per il recupero delle liste di attesa?». Tanti i dubbi anche relativamente all’Asl che non avrebbe mai insediato, nonostante le richieste, e come previsto dalle normative le commissioni paritetiche sul controllo e gestione delle liste di attesa. Tra le richieste avanzate sicuramente il potenziamento dei poliambulatori e l’apertura h 12 di almeno un laboratorio clinico. Oggi, infatti, i poliambulatori non avrebbero a disposizione radiologie complete e, ha ricordato la Cittadino, «da anni chiediamo inutilmente una Tac per il poliambulatorio di Pastena. Il poliambulatorio di via vernieri non ha una piastra radiologica né un laboratorio, ma è accerchiato da studi privati. Perché il laboratorio del presidio G. Da Procida di Salerno funzionante non deve essere aperto al pubblico? Perchè invece di potenziare il pubblico si devono erogare soldi ai privati? Forse che i 40 milioni che dovevano essere erogati alle cliniche private per prestazioni covid mai eseguite, bloccati dalla Corte dei Conti, devono rientrare nei portafogli dei privati utilizzando la scusa delle liste di attesa? Perché non si applica il d.77/2022 sul potenziamento della medicina territoriale? Perchè non si pretende che i medici di base facciano realmente le AFT (per le quali sono già pagati pare)?». Immancabile poi il riferimento a Giffoni che oggi è senza medico di base e la Regione crea difficoltà agli specializzandi: borse di studio pagate in notevole ritardo, convenzioni non attuate, regole poco chiare.
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