Centrocampista dinamico, con una buona struttura fisica, dotato di personalità, visione di gioco e tecnica. Abile negli inserimenti e nella conclusione. Bravo sia in fase d’impostazione che nell’arginare e dare solidità al reparto. 329 presenze fra i campionati professionistici, 47 gol e tanti trofei. Questo è Enzo Maresca, trantaduenne figlio di Salerno, costretto a cercare fortuna fuori dalle mura cittadine: cresciuto nelle giovanili del Milan e del Cagliari, poi acquistato dagli inglesi del West Bromwich Albion. Nel 2000 rientra in Italia, vestendo le maglie di Juventus, Bologna, Piacenza e Fiorentina, prima di ritornare all’estero con Siviglia, Olympiakos e Malaga.
Dopo 7 lunghi anni divisi tra Spagna e Grecia, il ritorno in Italia. E’ stato Ciro Ferrara a volerti fortemente nella Sampdoria? Come mai quando hai scelto di ritornare in Italia ti hanno dato del matto?
«Si, la volontà di Ciro è stata fondamentale per il trasferimento alla Sampdoria. E’ vero quando ho scelto di ritornare in Italia mi hanno dato del matto, tutti me lo sconsigliavano, perché all’estero il calcio si vive con più serenità».
Hai rinunciato a due milioni di euro perchè ti mancavano gli stimoli in Grecia, è vero?
«Verissimo. Per rendere in campo come so, devo avere i giusti stimoli e allora nel massimo rispetto del campionato greco, quello dell’Olympiakos non mi è parso il progetto che mi avevano prospettato».
Perchè a tuo avviso, un giocatore come te con tanta esperienza, non ha mai trovato posto in Nazionale?
«Credo che tanti anni all’estero hanno inciso, tra l’altro è stata la mia fortuna nel 2005 andare a fare esperienza altrove, ma credo che in certi momenti mi sarei meritato di trovare spazio».
Credi che in Italia hai ricevuto meno di quello che hai dato?
«Credo di aver avuto tanto sia dal calcio italiano che da quello degli altri paesi».
Malgrado la lontananza, continui a seguire la Salernitana?
«Sono tifoso della Salernitana , lo sanno tutti. La seguo sempre. Abbiamo iniziato male, per fortuna adesso le cose vanno molto meglio».
Hai vinto tanto con Juventus e Siviglia, rinunceresti a qualche trofeo pur di giocare nella tua Salernitana?
«Vestire la maglia granata sarebbe un sogno, ma ho fatto tanti sacrifici per vincere dei titoli, quindi non ci rinuncerei per niente al mondo».
Sei il calciatore che più ha rappresentato la città di Salerno in campo internazionale. Motivo di grande orgoglio vero?
«Vero, sono orgoglioso di rappresentare una città come Salerno in qualsiasi momento».
Nella tua carriera non hai mai giocato a Salerno, se non nell’amichevole estiva Juventus-Malaga. Ricordi ed emozioni di quel giorno?
«La prima volta non si scorda mai, bellissima emozione giocare nella mia città. C’era una bella atmosfera, ma avrei preferito il pubblico salernitano, che è piu emozionante di quello visto per quell’amichevole».
Domenica all’Arechi la Salernitana affronterà il Fondi, una squadra abbordabile sulla carta. Dopo il pareggio con il Melfi, pensi che i tre punti possano arrivare senza difficoltà?
«So che a Melfi c’erano 1700 tifosi granata e so che è stata una partita equilibrata. Il fattore casa inciderà molto, quindi spero arrivi una vittoria per continuare a sognare».