Erika Noschese
Tra i nomi dei grandi esclusi il consigliere regionale del Psi, Enzo Maraio, che ambiva ad una candidatura nel collegio uninominale di Battipaglia con la lista Insieme. A sorpresa, il posto è stato dato all’attuale sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe. Il consigliere regionale ha scelto il silenzio, per smaltire la delusione. Michele Ragosta non nasconde l’amarezza, convinto di poter «rappresentare un argine all’emorragia di consensi che comunque si è avuta all’interno del
Partito Democratico» ma «evidentemente si è preferito far prevalere altre logiche a quelle della territorialità, dell’esperienza e dell’impegno dentro e fuori le istituzioni. Oggi non si chiude un percorso, ma si apre: il progetto di Area Progressista va avanti, nei territori a cominciare già dalle prossime elezioni amministrative che coinvolgeranno numerosi Comuni a cominciare dalla Campania», ha detto Ragosta che sembra pronto a ricominciare il percorso intrapreso con Area Progressista, puntando diritto alle prossime comunali. E poi l’attacco diretto alle liste di coalizione che, a detta di Ragosta, sarebbero nate con l’unico scopo di raggiungere la soglia minima utile per l’ingresso in Parlamento e che avrebbero «preferito mettere a punto liste “conservative” rivolte ad un ristretto gruppo dirigente. Pochi candidati del territorio che hanno dovuto cedere il passo a personaggi che vivono e hanno vissuto la loro storia politica altrove. A questo punto prevedo un disastro politico per il centrosinistra, con il rischio concreto di ritornare di nuovo alle urne già nel 2018». Le decisioni supreme del segretario del partito democratico, Matteo Renzi, hanno colpito anche Sabrina Capozzolo, considerato il ruolo di spicco ricoperto all’interno della segreteria nazionale del partito.