Manlio De Vivo: ennesimo spreco della Provincia - Le Cronache
Attualità Provincia Castellabate

Manlio De Vivo: ennesimo spreco della Provincia

Manlio De Vivo: ennesimo spreco della Provincia

di Arturo Calabrese

Tra le tante emergenze della Provincia di Salerno, per le quali gli amministratori parlano di mancanza di fondi, ci sono anche gli sprechi. Il caso riguarda i comuni di Agropoli e Castellabate. Nel primo, c’è una struttura che ospita l’istituto Vico – De Vivo e nel secondo, invece, sorge un edificio di proprietà della Provincia che ospitava il “Manlio De Vivo”.

Qual è il vulnus? Che Palazzo Sant’Agostino paga circa 200mila euro all’anno di affitto a dei privati affinché la struttura agropolese ospiti la scuola. Tutto questo mentre un edificio di proprietà rimane miseramente chiuso e abbandonato al suo destino. Anche la recente storia sportiva parla di un passato glorioso per l’intero edificio, che in parte è di proprietà della Regione Campania: nel campo di calcio, oggi diventato un’area nella quale nascono e crescono rigogliose erbacce di ogni tipo, ha giocato ed allenato l’indimenticato campione della Roma e della Salernitana Agostino Di Bartolomei.

Oggi, nemmeno la memoria di un calciatore da tutti ricordato come l’esempio di una tipologia di calcio che non esiste più spinge chi amministra al rispetto e alla valorizzazione di un bene di inestimabile valore. Fa rabbia, soprattutto, pensare che l’ente di Palazzo Sant’Agostino guidato da Franco Alfieri spenda così tanti soldi in un anno mentre quegli stessi soldi potrebbero essere utilizzati per rivalutare la proprietà di San Marco di Castellabate e farla tornare ai fasti di un tempo. Attualmente, pare, sono in corso dei lavori di rifacimento dei solai mentre tutto il resto è in preda al più totale abbandono. Anni e anni di gloria stanno oggi affondando nella palude dell’abbandono, mentre l’ente pubblico continua imperterrito a spendere soldi di tutti. Inoltre, gli spazi del Manlio De Vivo sono oggi alla mercè di tutti dato che l’ingresso non è chiuso da un lucchetto ma da una semplice corda e non c’è un guardiano o qualcuno che sorvegli.

I pericoli sono tanti ed innumerevoli, da ferri esposti a muretti pericolanti, per non parlare di un edificio a lato del cancello di ingresso nel quale sono stipati rifiuti vari tra cui pc ed altri dispositivi elettronici. Da capire, inoltre, se i rappresentanti territoriali in Provincia e in Regione siano a conoscenza del gioiello di Castellabate e della storia insita tra quelle mura, tra generazioni di studenti che lì sono cresciuti. L’ennesimo spreco di danaro pubblico per il quale si chiede giustizia, così come per la storia gettata nel dimenticatoio che dovrebbe essere rivalutata anziché abbandonata.