di Erika Noschese
Storicamente la città di Salerno ha sempre avuto un rapporto pessimo con il maltempo. Vuoi per la mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria, vuoi per l’inefficacia e l’inefficienza amministrativa comprovata, in particolare, nelle ultime due occasioni di voto (e no, non ci si riferisce soltanto alla maggioranza, ma all’intera assise comunale, immobile e incapace di agire/reagire a qualsiasi evento), vuoi perché la strada della dichiarazione ufficiale in cui si parla di “evento imprevedibile e straordinario” ha sempre facilmente trovato spazio in prima fila nella platea delle giustificazioni di chi, ieri come oggi (e come domani), non ammetterà mai che gli eventi, pur straordinari, possono essere evitati. Conta poco, quindi, se continuano a cadere alberi da anni e che sia soltanto un puro caso se finora non ci è scappato un altro decesso: la cura del verde pubblico non sarà mai effettivamente inserita tra le priorità di un’amministrazione che punta al fumo senza aver mai messo in forno né acquistato alcun arrosto. Conta altrettanto poco se bastano due gocce due di pioggia per rendere Salerno impraticabile: la pulizia delle caditoie, eccezion fatta per alcuni episodi spot che si sono susseguiti dal 2016 a oggi, non rientra tra le priorità dell’amministrazione. Si preferisce, evidentemente, puntare l’azione amministrativa sull’esborso di rimborsi a chi ha subito danni a cose, come i residenti del rione Santa Margherita che, stamattina, avrebbero addirittura pensato di potersi ritrovare con la propria auto parcheggiata in piazza Solferino senza che un albero si imponesse di piantumarsi nuovamente su alcune auto parcheggiate. La cosiddetta attività preventiva, in effetti, non porta voti poiché nessuno se ne accorge, per cui se finora era l’ordinario a diventare straordinario, ora è l’irreparabile a diventare quasi un rischio calcolato. Poco importa, dunque, rispetto a ciò che accade: basta dire che l’episodio è un caso isolato, che gli interventi programmati dall’amministrazione sono mirati proprio a scongiurare il verificarsi di nuovi drammatici imprevisti. Il tutto nel silenzio totale di un’opposizione che, se si trattasse di una partita di pallavolo, nemmeno saprebbe come fare muro per controbattere l’ennesima brutta giocata della maggioranza. La fortuna vuole che non ci siano feriti, o qualcosa di ancor peggiore da registrare, motivo per cui è stato sufficiente l’intervento dei Vigili del Fuoco con un’autogrù per rimuovere l’albero caduto sulle vetture. Ovviamente, però, il maltempo non ha stentato a fermarsi (strano a dirsi, ma il maltempo è una condizione che esiste ed è prevedibile) e infatti, eccezion fatta per gli impavidi tifosi della Salernitana accorsi allo stadio per il match casalingo con il Sassuolo (terminato, purtroppo, 1 a 2 in favore degli ospiti), la cittadinanza ha preferito seguire le raccomandazioni della Protezione Civile circa la massima prudenza e l’evitare ogni spostamento non essenziale, anche a causa della necessità di prorogare l’allerta meteo già in vigore fino alle ore 12 di questa mattina. Ma ci si chiede, senza virtù polemica ma con mera speranza di rivalsa: quando si porrà fine a questo modus operandi fatto di interventi “ex post” e mai “ex ante”, provando finalmente a rendere Salerno una città che previene anziché fingere di voler, saper e poter curare? La speranza è fragile, come le promesse, o come un albero che si lascia abbattere dal vento.