di Alessia Bielli
Giulia Alviggi è una bella signora che un anno fa ha scoperto di essere malata. Le era stato diagnosticata una grave forma tumorale, un linfoma non hodgkun primitivo del mediastino. Subito dopo la diagnosi si è chiusa in se stessa, rifiutando di parlare con chiunque del suo problema. Quasi una forma di rifiuto, come se il non parlarne di fatto facesse scomparire la malattia. Poi però si è aperta, soprattutto appena sono iniziate le cure. A distanza di un anno Giulia, finalmente riceve la bella notizia. E’ guarita…“E mi fa strano non dover andare più al solito appuntamento, all’inizio ho avuto un impatto negativo, di grande chiusura. Nonostante sia una persona molto socievole ed abituata ad aprirsi con gli altri. Questa malattia invece l’ho presa male. E credo forse, che sia anche normale. Credo che nessuno pensi che il tumore sia una cosa che ti possa capitare. In famiglia ci sono stati altri casi, ma quando è capitato a me la reazione è stata quella che vi ho raccontato. Poi bisogna svoltare, capire che fa parte della tua giornata, fa parte della tua vita, e così sull’agenda insieme alle altre cose da fare, che intanto assumono un ruolo secondario, iniziano ad esserci degli orari per analisi, controlli, terapie. E quindi l’agenda si riempi di appuntamenti medici, cercando di far coordinare quel poco di vita che resta con le cose che sono più importanti, per consentirti di proseguire la vita di sempre. Quindi dopo questo percorso, ho iniziato a vedere delle cose positive. E con la guarigione riesco a vedere tutto quello di cui sono stata arricchita in questo anno”. Un anno difficile quello di Giulia Alviggi, che si è sottoposto a radioterapia e chemioterapia… “La chemioterapia e la radioterapia, purtroppo sono veleni necessari. Gli effetti collaterali sono stati pesanti perchè sono cardiopatica. Infatti inizialmente vi era anche il dubbio che non potessi accedere a queste cure, soprattutto perchè la chemioterapia che mi dovevano somministrare era cardiotossica, infatti hanno dovuto fare un protocollo un po’ più leggero. Ma questo mi ha creato il dubbio, non pensavo mi potesse aiutare. Ed invece già dalla seconda chemioterapia ho iniziato ad avere un risultato e questo mi ha dato fiducia e consentito di sopportare meglio gli effetti collaterali” Giulia spiega che ad aiutarla in particolar modo è stata la fiducia che lei ha riposto e che è stata ricambiata dal dottor Aldonso Maria D’Arco, che l’ha presa in cura, nella prima fase di diagnosi della malattia… “Lo conoscevo già da prima, perchè aveva avuto in cura una persona a me cara. E già allora mi ispirava tanta fiducia. I malati di tumore più di tutti hanno bisogno di umanità, perchè questa porta con se la fiducia e ti aiuta nel processo di guarigione”. E’ stato proprio il dottor D’Arco ad inviare Giulia del reparto di ematologia dell’ospedale di Pagani, diretto dal dottore Califano… “Anche lui persona di grande umanità, come la dottoressa Anastasia Pagano che si è occupata della somministrazione delle terapie e che mi è stata molto vicina”. Giulia Alviggi, ora che è guarita è pronta a dare un messaggio di speranza rivolto a tutti coloro che stanno combattendo la sua stessa malattia…“Voglio dire a tutti che in queste circostanze gli effetti collaterali della terapia si possono sconfiggere con gli affetti collaterali. Con l’aiuto di parenti e amici si può battere la malattia e piano piano riprendere in mano la propria vita”.