Lupi: Centrodestra unito alle regionali - Le Cronache Ultimora

Quando la Campania chiama Maurizio Lupi risponde. Ed è sempre un successo assicurato. Il presidente nazionale di Noi Moderati di recente è stato in Campania per un duplice appuntamento: Europee e amministrative. Il partito, su tutto il territorio regionale, è ormai ben radicato, frutto anche dell’importante lavoro che il vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati nonchè commissario regionale, l’onorevole Pino Bicchielli, sta portando avanti. Onorevole Lupi, di recente è stato in Campania per un doppio appuntamento elettorale: europee e amministrative. Una terra a lei molto cara e che sente forte la presenza di Noi Moderati… «La Campania è una regione molto importante per l’economia del Paese, è la più popolosa del Mezzogiorno e ha un ruolo strategico anche dal punto di vista politico. Io sento la vicinanza a questi territori: sono vivi, pieni di politica, pieni di cultura. Come Noi Moderati siamo ben radicati in Campania, stiamo velocemente crescendo grazie al lavoro di tanti amici e amministratori che sono a noi vicini, guidati dal nostro deputato commissario regionale, l’on. Pino Bicchielli». Nel salernitano, Noi Moderati è l’unico partito che dimostra fedeltà alla coalizione di centrodestra. Ad esempio, Fratelli d’Italia in molti comuni al voto ha fatto una scelta diversa così come Forza Italia che a Sarno ha scelto di sostenere un civico di area centro sinistra… «Il nostro partito ha una posizione netta all’interno del Centrodestra. La nostra scelta è quella di dare sempre manforte ai nostri alleati; quindi riteniamo che sia fondamentale avere una unità di coalizione, soprattutto in una Regione che oggi è governata dal Centrosinistra e che il prossimo anno ci vedrà impegnati per l’elezione del nuovo presidente della Campania. L’obiettivo fondamentale è quello di vincere le elezioni e tenere il Centrodestra unito. Sono certo che se ci sono state incomprensioni tra gli alleati lavoreremo per superarle. Noi riteniamo che ogni atto debba essere fatto all’interno della coalizione perché se saremo tutti uniti, così come vinceremo queste prossime elezioni amministrative, allora potremo anche ottenere un risultato positivo a quelle regionali. Credo che l’obiettivo che ci dobbiamo porre sia quello di lavorare sempre per l’unità del Centrodestra». Il ruolo dei territori italiani in Europa? «Abbiamo bisogno di più Europa in Italia e i territori italiani sono fondamentali per lo sviluppo del Paese e dell’Unione dei 27; non dimentichiamo che l’Italia è uno dei confini dell’Europa; tanti problemi che oggi sembrano esclusivamente nazionali, come ad esempio quello dell’immigrazione clandestina, in realtà devono essere visti sotto un’ottica europea. Sui temi quindi dell’immigrazione, della sicurezza, del primo contatto con gli altri, i territori italiani devono sempre essere visti come zone di confine». Questa tornata elettorale europea sarà molto importante per il futuro dell’unione e del mondo: obiettivo è rafforzare il Ppe… «Abbiamo deciso di presentarci a queste elezioni europee insieme a Forza Italia proprio con l’obiettivo di rafforzare il Partito Popolare Europeo, perché riteniamo che sia quello di più grande tradizione, quello che ha costruito, sviluppato e reso grande l’Europa. Noi Moderati e Forza Italia si riconoscono nel Ppe, e il nostro obiettivo è quello di rafforzare una proposta politica europeista, tranquilla, moderata che solo il Partito Popolare può dare. Solo con una forza riconosciuta e con grandi capacità di coesione come il Ppe potremo avere un’Europa più forte. E il mondo ha bisogno di un’Europa più forte». Rimettere i giovani al centro dell’agenda politica europea, una sfida necessaria e forse anche possibile… «Non possiamo immaginare di avere un futuro – nazionale, europeo o addirittura mondiale – se non lavoriamo per i giovani. Tutti i nostri grandi investimenti, come Next Generation Eu ad esempio, sono legati alle future generazioni, perché è ovvio che abbiamo bisogno di rafforzare la presenza dei giovani all’interno dei processi decisionali non solo in Europa, ma anche in Italia. Il nostro pensiero, in tutti i nostri atti politici, è quello di trovare occupazione per i giovani: pensiamo ai 2 milioni di Neet, quei giovani che nemmeno cercano più un lavoro, cui bisogna dare dignità. Abbiamo lottato contro il Reddito di Cittadinanza proprio perché ai giovani non vogliamo dare sussidi, ma lavoro e dignità». In provincia di Salerno e in generale in Campania il partito è particolarmente presente, è ufficialmente nato anche il coordinamento giovani… «Sono molto contento del lavoro che stanno facendo i nostri dirigenti locali a Salerno, a iniziare dal segretario provinciale del partito, Luigi Cerruti. Noi Moderati è radicato in tutta la provincia. Come quelle scorse, anche in queste amministrative il simbolo è quasi ovunque presente, sempre nel Centrodestra. Accolgo con grande favore la nascita di un coordinamento provinciale dei giovani, il che significa che siamo un partito che ha solide radici, ma anche un importante futuro, visto i tanti giovani che si stanno avvicinando». Con un centro destra che oggi fa fatica a trovare una quadra si guarda alle regionali 2026 che per la Campania sono importanti. Crede possibile una coalizione unita in grado di presentare una valida alternativa al sistema deluchiano? «Io non solo credo possibile una coalizione unita, ma la ritengo indispensabile perché questa regione, che è stata disastrata dagli ultimi anni di governo del sistema deluchiano, ha bisogno di una guida di Centrodestra in linea con quella nazionale, che guardi realmente agli interessi dei cittadini in Campania. De Luca fa fatica a trovare una linea politica, visto che lavora ogni giorno più sul contrasto al governo Meloni, come se fosse il capo di un’opposizione e non il presidente di una Regione, dimostrando l’incapacità di governare: pensiamo ai soldi buttati per fare i manifesti contro la Presidente del Consiglio e a tutti i disastri nella sanità. Sono certo che dall’unità del Centrodestra verrà anche una proposta vincente per cambiare il corso politico di questa regione». er.no